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Slitta ancora la decisione sulla destinazione del relitto della Costa Concordia
Dovrebbe essere assunta nei prossimi giorni dal Consiglio dei ministri
25 giugno 2014
È stata nuovamente rinviata la decisione sul porto dove rimorchiare il relitto della nave da crociera Costa Concordia, che è naufragata all'inizio del 2012 all'Isola del Giglio, in vista del suo smantellamento. Nel corso della Conferenza dei servizi tenutasi stamane a Roma non è stato infatti raggiunto un accordo sulla destinazione: il progetto presentato dalla compagnia crocieristica Costa Crociere per il trasferimento della nave dall'Isola del Giglio nel porto di Genova individuato dal consorzio di imprese Saipem-San Giorgio del Porto per il successivo smaltimento è stato bocciato, come preannunciato dai due enti, dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Grosseto.
La decisione sulla destinazione dovrà quindi essere assunta nei prossimi giorni dal Consiglio dei ministri.
«Oggi - è stato il commento del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti - è stato raggiunto un risultato importante per il Paese: la Concordia verrà smaltita in Italia. Un obiettivo al quale ho lavorato fin dall'inizio». «A fronte della soluzione Genova indicata da Carnival - ha aggiunto - noi abbiamo portato in Conferenza dei servizi le nostre prescrizioni rigorose per assicurare il massimo livello di tutela ambientale in tutte le operazioni. Ora la decisione passa al Consiglio dei ministri, faremo presto e bene».
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È stata nuovamente rinviata la decisione sul porto dove rimorchiare il relitto della nave da crociera Costa Concordia, che è naufragata all'inizio del 2012 all'Isola del Giglio, in vista del suo smantellamento. Nel corso della Conferenza dei servizi tenutasi stamane a Roma non è stato infatti raggiunto un accordo sulla destinazione: il progetto presentato dalla compagnia crocieristica Costa Crociere per il trasferimento della nave dall'Isola del Giglio nel porto di Genova individuato dal consorzio di imprese Saipem-San Giorgio del Porto per il successivo smaltimento è stato bocciato, come preannunciato dai due enti, dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Grosseto.
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