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Le risorse generate dai porti di Barcellona e Tarragona non finiranno nel Fondo di Accessibilità
Il governo della Catalogna ha siglato un accordo con l'esecutivo centrale spagnolo
4 luglio 2014
Il governo della Catalogna ha siglato un accordo con il governo centrale spagnolo in base al quale la quota di risorse economiche generate dai porti di Barcellona e Tarragona destinate al Fondo di Accessibilità, che l'esecutivo ha intenzione di istituire per finanziare la realizzazione di accessi terrestri ai porti nazionali, saranno impiegate per realizzare investimenti nei due porti catalani.
Il governo e la comunità economica catalana avevano espresso contrarietà al provvedimento progettato da Madrid sottolineando che tale misura avrebbe minato l'autonomia finanziaria del porto di Barcellona e che le risorse prodotte dal porto catalano sarebbero state utilizzate per finanziare opere in altri porti spagnoli concorrenti ( del 24 giugno 2014).
L'accordo, che è frutto di una settimana di intense trattative negoziati con il ministero dei Lavori pubblici che ha lanciato la proposta di istituire il Fondo, prevede inoltre che i porti di Barcellona e Tarragona siano esonerati dall'obbligo di destinare la metà dei propri profitti al Fondo.
Il ministro della Pianificazione e sostenibilità della Catalogna, Santi Vila, ha confermato le disposizioni che includevano i porti catalani nel provvedimento governativo non sono incluse nel decreto che, secondo le previsioni, sarà approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
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