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Porto di Ancona, i due terzi del traffico merci dei traghetti ha origine nell'Europa nord-occidentale
Affinita (RAM): l'Ecobonus divenga una pratica europea non limitata alla sola tratta marittima, ma a supporto per l'intera catena logistica delle autostrade del mare
11 luglio 2014
Ieri ad Ancona si è tenuta una conferenza sulle autostrade del mare dal titolo “Porto di Ancona: tra Autostrade del Mare e corridoio scandinavo-mediterraneo” nel corso della quale è stata presentata un'analisi svolta da ISFORT per conto dell'Autorità Portuale di Ancona sui flussi di traffico generati dalle autostrade del mare che hanno come terminal il porto anconetano, analisi - ha sottolineato il commissario dell'ente portuale, Rodolfo Giampieri - che rappresenta un documento con indicazioni rilevanti ai fini delle scelte strategiche che si stanno definendo per il porto di Ancona.
L'analisi, presentata da Andrea Appetecchia, referente per ISFORT dello studio, è stata inquadrata nel contesto comunitario dei corridoi europei: Per l'assessore alle Infrastrutture e ai porti della Regione Marche, Paola Giorgi, «le reti TEN-T costituiscono un'importante opportunità per l'intero territorio regionale. In questo contesto - ha rilevato - il porto di Ancona nella sua dimensione internazionale è un ponte verso l'intera macro-regione Adriatico-Ionica. Con queste iniziative l'Autorità Portuale è stimolo per l'intera regione a impegnarsi per portare a casa risultati concreti». Inoltre l'assessore ha confermato che anche nel 2014 l'amministrazione regionale ha stanziato 300mila euro per gli incentivi all'intermodalità, con il bando di prossima uscita.
Lo studio realizzato da ISFORT evidenzia che i due terzi del traffico merci dei traghetti attraverso il porto di Ancona ha come origine l'Europa nord-occidentale. «I dati esposti oggi - ha sottolineato l'assessore al Porto del Comune di Ancona, Ida Simonella - certificano la rilevanza internazionale del porto di Ancona». «È essenziale - ha aggiunto - che oggi individuiamo le leve da azionare per mantenere e sviluppare il potenziale competitivo del porto».
Nel corso del successivo dibattito Tommaso Affinita, amministratore delegato di Rete Autostrade Mediterranee, società che per conto del governo italiano gestisce l'Ecobonus, l'incentivo per le autostrade del mare nazionali, ha evidenziato la necessità «che l'incentivo divenga una pratica europea non limitata alla sola tratta marittima, ma a supporto per l'intera catena logistica delle autostrade del mare».
Sulla necessità di ragionare per filiera di traffico anziché per settore si è espresso anche Michele Ruggieri, amministratore unico di Fedarlinea: «gli incentivi - ha spiegato - devono essere lo strumento che consente di orientare il mercato e cogliere le potenzialità oggi presentate».
Il segretario generale di Assoporti, Paolo Ferrandino, ha osservato che mai come oggi la politica delle infrastrutture europea è stata allacciata ai porti, nell'ottica di filiera del traffico merci. Sui doveri della politica verso il mondo del trasporto e della logistica ha espresso un forte richiamo Pasquale Russo, segretario generale della Fai-Conftrasporto. Russo ha apprezzato che la Regione Marche stia coordinando un progetto di cooperazione internazionale nell'area adriatico-ionica avendo come partner i nodi logistici del territorio: «un'iniziativa - ha affermato - che è raro trovare in Italia». Tuttavia ha evidenziato le criticità delle mancate scelte politiche sulla portualità nazionale, con riforme al palo da dieci anni che impediscono il processo decisionale. Tale richiamo è stato condiviso anche dagli operatori locali, Alessandro Archibugi e Alessandro Pavlidi, e dai rappresentanti sindacali che hanno preso parte al dibattito.
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