- Anche FuoriMuro - Servizi Portuali e Ferroviari, la società che gestisce le manovre ferroviarie all'interno del porto di Genova, ha espresso «forte preoccupazione per le ripercussioni del decreto Competitività che, secondo gli ultimi emendamenti, prevede all'art. 29 un incremento del prezzo dell'energia elettrica per i traffici ferroviari». Associandosi al medesimo allarme lanciato dalle associazioni italiane del settore logistico, il presidente di FuoriMuro e InRail, Guido Porta, ha sottolineato che tale aumento costituisce «una scelta irrazionale e opposta al buon senso. Gli effetti della norma? - ha aggiunto - sono tre: mettere in ginocchio il traffico ferroviario interno, isolare i porti e condannare al default le imprese a capitale italiano, vocate alla crescita del sistema logistico del nostro Paese».
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- FuoriMuro ha rilevato inoltre che «se fino a ieri l'aumento avrebbe riguardato tutte le imprese ferroviarie, con pesanti conseguenze per quelle private che nei giorni scorsi avevano levato la voce attraverso l'associazione di categoria FerCargo, a seguito di un ulteriore emendamento del ministero dello Sviluppo economico applicato nella notte di ieri, l'aggravio riguarderà esclusivamente i traffici domestici, mentre ne saranno esenti quelli trasfrontalieri, che hanno quindi origine o destino all'estero».
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- «Una scelta - ha ribadito Guido Porta - irrazionale e opposta al buon senso. È proprio il traffico domestico, infatti - ha spiegato - ad essere già penalizzato poiché risente maggiormente della concorrenza del trasporto su gomma».
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- FuoriMuro ha quindi lanciato un accorato appello al governo, e in particolare al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al ministero dello Sviluppo Economico, affinché sia immediatamente rivista l'ultima formulazione della norma contenuta all'interno del decreto.
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