- Nel secondo trimestre di quest'anno d'Amico International Shipping (DIS), controllata di d'Amico Società di Navigazione Spa, ha registrato un utile netto di 1,4 milioni di dollari (inclusi 6,4 milioni di dollari di plusvalenza dalla vendita di navi incassati ad aprile 2014) su ricavi per 72,3 milioni di dollari, con flessioni rispettivamente del -90,0% e del -5,3% su 13,9 milioni di dollari (compresi 13,9 milioni di plusvalenza dalla vendita di navi) e 76,3 milioni di dollari nel corrispondente periodo del 2013. I ricavi base time charter sono ammontati a 48,6 milioni di dollari (-1,1%). L'EBITDA si è attestato a 10,4 milioni di dollari (-52,3%) e il risultato operativo a 1,7 milioni di dollari (-87,9%).
-
- Nel primo semestre del 2014 DIS ha totalizzato ricavi per 141,1 milioni di dollari, con una diminuzione del -9,4% sulla prima metà dello scorso anno. I soli ricavi base time charter sono stati pari a 95,1 milioni di dollari (-4,3%). L'EBITDA è ammontato a 14,2 milioni di dollari (-56,3%). L'EBIT è stato di segno negativo per -2,5 milioni di dollari rispetto ad un utile operativo di 17,3 milioni di dollari nei primi sei mesi del 2013. DIS ha archiviato la prima metà di quest'anno con una perdita netta di -5,4 milioni di dollari rispetto ad un utile netto di 17,7 milioni di dollari nel primo semestre del 2013.
-
- d'Amico International Shipping ha evidenziato che «i risultati del primo semestre 2014 sono stati chiaramente influenzati da una debolezza maggiore del previsto del mercato delle navi cisterna nel corso dei primi mesi dell'anno. Tale debolezza del mercato - ha spiegato la compagnia - è dovuta principalmente a due motivi stagionali: il rigido inverno negli Stati Uniti, che ha aumentato il consumo interno di prodotti petroliferi, riducendo così le esportazioni e i trasporti via mare, e la chiusura per manutenzione di molte raffinerie nel Golfo del Messico, che protraendosi più del previsto, ha causato un'ulteriore riduzione delle esportazioni dagli USA».
-
- «Nel corso del primo semestre dell'anno - ha commentato l'amministratore delegato di DIS, Marco Fiori - il settore delle navi cisterna è stato inaspettatamente più debole delle attese a causa di fenomeni stagionali principalmente derivanti dall'inverno particolarmente rigido negli Stati Uniti e dalla chiusura, per manutenzione, di numerose raffinerie americane. Tuttavia, sono piuttosto soddisfatto dei risultati raggiunti da DIS in questo particolare periodo. Infatti la nostra performance sullo spot è stata migliore della media di mercato e siamo riusciti a mitigare la temporanea debolezza del settore delle navi cisterna grazie a buoni livelli di copertura a lungo termine, a tariffe redditizie. Allo stesso tempo, condivido la visione positiva della maggior parte dei broker, degli analisti specializzati e dei traders sulle prospettive del nostro settore. Rimangono, infatti, invariati i fondamentali positivi del mercato delle navi cisterna, guidati principalmente dagli Stati Uniti, che stanno diventando esportatori netti di prodotti petroliferi, dallo spostamento della capacità di raffinazione mondiale verso il Medio Oriente e l'Asia e dai cambiamenti nei regolamenti che entreranno in vigore a partire dal 2015. Proprio in virtù della nostra visione positiva del mercato stiamo realizzando un considerevole piano di investimenti in navi di nuova costruzione “ECO” ed allo stesso tempo stiamo anche cercando di crescere espandendo la nostra flotta a noleggio ogni volta che ne abbiamo l'opportunità».
-
- «DIS - ha aggiunto Giovanni Barberis, CFO della DIS e del gruppo d'Amico - è riuscita, anche in queste difficili condizioni del mercato delle navi cisterna, a dimostrare di essere in grado di generare flussi di cassa positivi. Questo è il risultato di una serie di fattori come la nostra strategia commerciale caratterizzata da un mix efficiente di navi impiegate sullo spot e navi in time charter, la nostra competitiva struttura di costi e il nostro costante focus sulla gestione del capitale circolante. DIS, inoltre, sta proseguendo nel suo piano di rinnovamento della flotta anche attraverso la vendita delle sue navi più vecchie. Nel corso del secondo trimestre 2014, abbiamo finalizzato la vendita della Cielo di Parigi, generando una plusvalenza di 6,4 milioni di dollari e confermando nuovamente la valutazione di bilancio conservativa fatta sulla nostra flotta».
|