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Pasqualino Monti confermato alla presidenza di Assoporti
Appello ai presidenti dei porti italiani ad attuare uno sforzo coeso, incompatibile - ha specificato - con scelte autonome e di contrapposizione, affinché alle problematiche e agli equilibri locali sia anteposto l'interesse sovrano del Paese
31 luglio 2014
Oggi a Roma l'assemblea dell'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) ha confermato alla presidenza Pasqualino Monti, presidente dell'Autorità Portuale di Civitavecchia. Una scelta compiuta all'unanimità dalla totalità dei presidenti che hanno partecipato alla riunione, precisa necessariamente una nota dell'associazione dato che i presidenti delle authority portuali di Genova e Ravenna, Luigi Merlo e Galliano Di Marco, hanno annunciato l'uscita dei rispettivi enti dall'associazione.
In occasione della sua riconferma Monti ha sottolineato come dall'odierna assise della portualità nazionale siano scaturite anche tre indicazioni importanti in merito alle strategie che saranno adottate da Assoporti e dalla sua presidenza. «La prima - ha spiegato - è relativa all'autorevolezza del ruolo di Assoporti, unica “casa comune” dei porti e dei soggetti pubblici, in primis le Autorità portuali, che li gestiscono. Soggetti che oggi più che mai, come emerso dall'assemblea - ha evidenziato - hanno il dovere istituzionale di formare un fronte compatto per favorire un rilancio del settore e l'eliminazione di tutti quei fattori che ne limitano già oggi la competitività sul mercato internazionale dei traffici marittimi e della logistica. In questo senso, le divergenze di opinione e i contrasti - secondo Monti - devono, nell'interesse del Paese, trovar sintesi e soluzione all'interno di Assoporti».
«La seconda indicazione - ha proseguito il presidente dell'associazione - è relativa agli obiettivi che Assoporti si pone: primo fra tutti quello di esercitare una pressione su governo e Parlamento affinché vengano attuate, in tempi strettissimi, misure di riforma del settore non finalizzate a una spending review, che rischia di essere più apparente che sostanziale, bensì alla costruzione di una credibilità nuova (fatta di efficienza e affidabilità) dei porti italiani sullo scacchiere dell'interscambio mondiale e di un mercato della logistica sempre più selettivo».
«La terza indicazione - ha affermato Monti - riguarda uno sforzo concentrato affinché, in un momento così critico per il Paese, i vari piani di sviluppo e i piani industriali dei vari porti trovino già in Assoporti, e quindi nel confronto con il governo e il Parlamento, gli strumenti di selezione e di scelta di priorità affermando anche in questo settore come assolutamente prioritario l'interesse supremo del Paese».
«Non posso - ha concluso Pasqualino Monti - che ribadire l'orgoglio per la fiducia che mi è stata attribuita dai presidenti dei maggiori porti italiani. La carica di presidente di Assoporti comporta oggi l'assunzione di responsabilità che non hanno precedenti nella storia della portualità italiana. Davanti a noi ci sono anche scelte impopolari che non sempre saranno condivise dai vari territori. Ma lo Stato ha affidato a noi, presidenti di Autorità Portuali, la gestione di beni preziosi per il Paese e proprio oggi, al di là delle contraddizioni e delle incomprensioni, siamo chiamati tutti a uno sforzo coeso, incompatibile con scelte autonome di approccio a queste tematiche e con scelte di contrapposizione che credo e spero potranno, in una “nuova Assoporti”, essere presto superate, anteponendo alle problematiche e agli equilibri locali, l'interesse sovrano del Paese».
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