- Al porto di Savona - Vado Ligure è diventata operativa da due giorni la procedura di pre-clearing, cioè di sdoganamento anticipato delle merci in arrivo, che è stata messa in atto in via sperimentale nel 2009 proprio nello scalo ligure savonese dall'Agenzia delle Dogane. Il nuovo procedimento, che consiste nell'anticipare lo sdoganamento delle merci prima dell'attracco della nave in banchina in maniera da dare tempi certi e rapidi all'uscita dal porto, è stato presentato nei giorni scorsi agli operatori locali dal direttore interregionale delle Dogane, Franco Letrari, che ha successivamente incontrato il presidente e il segretario generale dell'Autorità Portuale di Savona, Gian Luigi Miazza e Roberto Visintin, con l'obiettivo di una collaborazione che renda il più efficiente possibile il sistema caldeggiato da spedizionieri e terminalisti.
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- Grazie al disciplinare sottoscritto tra l'Agenzia delle Dogane e la Capitaneria di Porto, l'avvio dell'attività di pre-clearing permetterà di anticipare il momento dell'acquisizione telematica dei documenti di sdoganamento, anteponendoli all'arrivo fisico delle merci presso le strutture dei terminal portuali e agli operatori economici savonesi e consentirà di conoscere prima dello sbarco il canale di controllo selezionato dal sistema informativo doganale e al contempo di poter garantire una gestione più razionale degli spazi nello stoccaggio dei contenitori. Lo sdoganamento in mare, infatti, si applica alle spedizioni di merci containerizzate, sia in procedura ordinaria sia in procedura domiciliata, ma non viene applicata al traffico ro-ro
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- Secondo il regolamento predisposto dalle Agenzie delle Dogane, il responsabile del manifesto delle merci può richiedere la procedura di sdoganamento in mare per le navi provenienti da un porto del Mediterraneo, dopo la partenza con destinazione diretta al porto di Savona - Vado Ligure; oppure da uno scalo fuori dal Mediterraneo, una volta superati gli stretti di Suez, Gibilterra, Dardanelli, con destinazione diretta Savona - Vado Ligure. Sarà la Capitaneria a monitorare la nave lungo il suo tragitto, fino al suo ingresso nel porto di Savona.
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- «L'obiettivo anche nel porto di Savona-Vado - ha spiegato Gian Luigi Miazza - è veder realizzato un progetto che può essere sintetizzato con una semplice frase, molto cara agli spedizionieri: “fuori dal porto in 48 ore”. L'ottimizzazione dei tempi di espletamento delle formalità doganali avrà riflessi positivi anche sulla viabilità urbana oltre che portuale, contribuendo a dare respiro ad aree che avranno meno problemi di congestionamento».
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- Intanto presso il porto di Genova la procedura di pre-clearing è arrivata alla fine dello scorso mese a coprire circa l'80 % delle navi “dedicabili” a questa importante innovazione doganale (traffico contenitori al netto del transhipment). «Tali dati - ha sottolineato l'Autorità Portuale del capoluogo ligure - ci consentono di affermare (a meno di sei mesi dall'avvio dell'iniziativa) che il pre-clearing, seppur ancora soggetto ad un regime doganale sperimentale, è ormai la procedura doganale largamente prevalente nel porto di Genova».
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- Sulla base dei risultati conseguiti, Agenzia Dogane ed Autorità Portuale di Genova stanno definendo alcune ulteriori interventi finalizzati a nuove procedure di programmazione del ciclo dei controlli rese possibili dalla intervenuta anticipazione del ciclo doganale e nuovi strumenti di pianificazione delle procedure di ritiro della merce dal porto, quale effetto dello spostamento “a mare” di tutto il ciclo documentale di importazione (il cui avvio era ancora sino a pochi mesi fa legato all'attracco delle navi in porto). L'obiettivo è quello di fornire un impulso alla ulteriore riduzione dei tempi di stazionamento in porto e creare i presupposti ottimali per la organica programmazione dei corridoi logistici e doganali.
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