- È stato sospeso lo sciopero di tutto il comparto marittimo italiano proclamato per il prossimo 15 settembre da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. «Dopo gli ultimi incontri e gli ulteriori approfondimenti sulla situazione del settore marittimo e sulle cause che hanno impedito il rinnovo del contratto nazionale scaduto ormai da quattro anni tanto da costringere le organizzazioni sindacali a proclamare uno sciopero per il 15 settembre prossimo - ha spiegato Giovanni Olivieri, coordinatore nazionale della Fit-Cisl per il Trasporto marittimo - le parti sociali e datoriali, dopo un fermo scambio di opinioni, hanno concordato un percorso al fine di raggiungere rapidamente e positivamente un accordo sul rinnovo contrattuale che tenga in considerazione tutte le principali tematiche di interesse della categoria, incluso il dovuto recupero economico e salariale». «Si è pertanto convenuto - ha concluso Olivieri - di riprendere sin dai prossimi giorni il confronto con il dichiarato intento delle parti di arrivare ad una conclusione difficile ma positiva».
-
- Secondo la Filt Cgil, «la proclamazione dello sciopero per gli impatti sul settore della crisi del sistema economico del paese, per il ritardo, ormai di anni, nel rinnovo del ccnl, per una trattativa che non sembra giungere a soluzione e per alcune richieste delle controparti non accettabili dal sindacato, ha raggiunto un primo importante risultato. Il punto di svolta - ha specificato l'organizzazione sindacale - è stato quindi non solo la ripresa della trattativa, ma soprattutto l'affermazione di principio e di merito che tutti i soggetti al tavolo hanno la volontà e l'obiettivo di rinnovare i contratti del settore armatoriale». «È ovvio e evidente - ha sottolineato la Federazione dei Trasporti della Cgil - che non si sono ancora realizzate le condizioni per una valutazione di merito sulle molte questioni aperte ed è possibile che, di fronte a nuove rigidità datoriali, si debba un'altra volta ricorrere alla mobilitazione del settore, ma la ripresa del confronto segna un punto positivo soprattutto se rapportato alla rottura delle trattative dello scorso luglio».
|