Tavola rotonda “Porto di Salerno: crociere, turismo, commercio e opportunità per il territorio”


Il prossimo 29 settembre alle ore 9:30 a Salerno, presso il Punto Mare “Manfredi” nel porto commerciale, si terrà una tavola rotonda sul tema “Porto di Salerno: crociere, turismo, commercio e opportunità per il territorio” organizzata dal The International Propeller Club Port of Salerno.

Il Propeller Club dello scalo campano ha ricordato che negli ultimi 10 anni l'industria crocieristica mondiale è passata da 12 a 21,3 milioni di passeggeri (+77%) con investimenti che hanno generato 117 miliardi di dollari, sostenendo l'occupazione a tempo pieno di 891.009 persone per compensi complessivi pari a 38,47 miliardi di dollari. Circa il 45% di tale contributo è stato generato in Europa.

Nel corso dell'incontro del 29 settembre il Propeller Club di Salerno proverà a definire quali sono i benefici reali per le economie locali apportati dall'industria crocieristica. «Dal 2007 - ha ricordato il presidente del Propeller, Alfonso Mignone - Salerno fa parte del circuito delle più importanti e prestigiose compagnie crocieristiche a livello internazionale. L'auspicio è che le buone performance registrate possano crescere grazie al completamento della dotazione infrastrutturale costituita dalla Stazione Marittima di Zaha Hadid e dal Polo Crocieristico, vera e propria quadratura del cerchio per uno scalo alla ricerca dello sfruttamento razionale dei pochi spazi a disposizione».

La tavola rotonda servirà a fare luce sulle inevitabili problematiche sorte in questa prima fase di sviluppo del settore crociere fissando i paletti lungo il percorso di realizzazione del polo turistico, ancora non previsto da un piano regolatore portuale. Si cercherà , inoltre, di sensibilizzare le istituzioni e le imprese turistiche affinché possa essere implementata una filiera che possa far decollare definitivamente la Blue Economy a Salerno. «Il Propeller Club Port of Salerno - ha sottolineato Mignone - è pronto a dare il suo contributo alle imprese ed agli enti locali affinché venga implementata la conoscenza ed il sapere che il settore richiede».

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