- Uiltrasporti ha lanciato un allarme per il rischio della cessazione dell'attività di Trenitalia Cargo, la società che gestisce le attività di trasporto merci del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (FSI). «La Divisione Cargo di Trenitalia, senza un piano di investimenti e di rilancio sul mercato - ha denunciato il segretario nazionale Mobilità dell'organizzazione sindacale, Nicola Settimo - rischia la chiusura».
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- Settimo ha espresso disappunto per l'ennesimo passaggio di macchinisti dalla divisione Cargo a quella Passeggeri di Trenitalia. «Per quanto tempo ancora - ha lamentato il sindacalista - dobbiamo assistere all'“outlet” di risorse umane? Pezzo dopo pezzo, stiamo assistendo allo svuotamento di lavoratori dal settore merci di Trenitalia, che conta circa 4.000 addetti e circa 28 milioni di km/treno per una quota di mercato italiano del trasporto merci su ferro pari al 70%. Si continua a trasferire personale dell'esercizio verso altre Divisioni a: Verona, Venezia, Padova, Roma, Trento e in altre località. È irragionevole quanto miope - ha rilevato Settimo - svuotare il settore merci e continuare a chiedere ai lavoratori che restano maggiori flessibilità oltre il possibile, per effettuare la produzione esistente. Bisogna attrezzarsi per offrire al mercato nuove soluzioni ed offerte, coniugate ad una programmazione più ampia del gruppo FSI che acceleri il processo intermodale ferro-mare-gomma con le aree portuali ed interportuali».
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- «Una eventuale ripresa del mercato anche lieve - ha proseguito il rappresentante di Uiltrasporti - rischia di non avere una risposta sufficiente né in termini di uomini né di mezzi. Senza investimenti non c'è futuro per la più grande impresa di trasporto merci su ferro italiana. Ci aspettiamo maggiore attenzione e un progetto di sviluppo per il trasporto merci nel file dell'aggiornamento del piano industriale del gruppo FSI, che sarà presentato ai sindacati il giorno 7 ottobre».
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- «Più merci in ferrovia - ha concluso il segretario nazionale Uilt - è la grande prova da superare per un Paese moderno, più pulito e attento al futuro dei propri figli. Il ministero dei Trasporti non disperda in mille rivoli i fondi dedicati al trasporto universale, perché cancellerebbe qualsiasi possibilità di espansione del trasporto merci per ferrovia, specie nel Sud del Paese».
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