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Il porto della Spezia ha presentato la sua offerta a Milano in un incontro al Propeller Club
Forcieri: «grazie ai dragaggi oggi possiamo operare navi da 14mila teu e, attraverso ulteriori interventi, saremo presto in grado di consentire l'attracco anche alle navi da 16mila teu»
10 ottobre 2014
Nei giorni scorsi una delegazione del porto della Spezia guidata dal presidente dell'Autorità Portuale, Lorenzo Forcieri, ha presentato l'attività e i progetti dello scalo portuale ligure a Milano in un incontro organizzato dal The International Propeller Club Port of Milan che è seguito alle presentazioni dei porti di Genova e di Trieste inserite nel programma di meeting dell'associazione.
«L'approccio degli operatori spezzini - ha detto il presidente del Propeller di Milano, Riccardo Fuochi, introducendo la serata - si sposa molto con il modo di lavorare degli imprenditori di Milano e della Lombardia Il plus rappresentato dai collegamenti intermodali della Spezia e le semplificazioni burocratiche sono asset importanti e contribuiscono ad avere un flusso di merci veloce ed organizzato: un vero esempio di sistema efficiente costruito per soddisfare le necessità della merce. La portualità italiana è una risorsa per il Paese e la best practice di La Spezia è da prendere ad esempio».
Nel suo intervento, evidenziando le peculiarità del porto spezzino, Forcieri ha ricordato che «entro fine anno sarà operativo il sistema APNet che consentirà un ulteriore velocizzazione delle procedure attraverso il dialogo telematico fra tutti i soggetti» ed ha rimarcato il primato della Spezia nell'aver sperimentato il preclearing, il sistema di sdoganamento in mare che ha consentito di dimezzare il dwell time da 5,5 a 2,5 giorni. «Grazie ai dragaggi - ha proseguito - oggi possiamo operare navi da 14mila teu e, attraverso ulteriori interventi, saremo presto in grado di consentire l'attracco anche alle navi da 16mila teu». «Quello spezzino - ha rilevato Focieri - ad oggi rappresenta il secondo porto per importanza nei mercati inland del nord Italia e la Lombardia, da anni, è uno dei suoi principali partner commerciali. Tuttavia, la mentalità pragmatica, i nuovi programmi e l'approccio della nostra comunità portuale, fortemente orientata al soddisfacimento della merce, renderanno lo scalo spezzino ancora più protagonista ideale nel soddisfare le esigenze degli operatori della Lombardia e della Pianura Padana. L'asse La Spezia-Milano-Europa, già realizzato e funzionante, costituisce attualmente un sistema di collegamenti eccellente per i principali mercati del nostro continente. La competizione, per quanto in ogni caso sana - ha concluso il presidente dell'Autorità Portuale della Spezia - non è con i porti italiani ma con quelli del Northern Range, al fine di recuperare i traffici persi negli ultimi anni».
La delegazione spezzina includeva alcuni dei principali operatori del porto. Nel corso dell'incontro il managing director del La Spezia Container Terminal (LSCT), Michele Giromini, ha sottolineato come La Spezia punti molto sulla logistica e che l'obiettivo del gruppo Contship Italia, di cui LSCT fa parte, è quello di ottimizzare la produttività ferroviaria e sviluppare non solo il sistema portuale ma un sistema logistico allargato in funzione delle esigenze dei clienti (linee, spedizionieri e ricevitori) e della merce.
Gianluca di Matteo del gruppo Tarros ha ricordato come l'azienda operi a La Spezia dal 1971 con un network che ha l'obiettivo di fornire servizi di qualità in tutta l'area del Mediterraneo e come il contesto ambientale spezzino sia stato estremamente favorevole per lo sviluppo delle attività della compagnia.
Sebastiano Grasso, vicepresidente Intermodalità e Logistica del gruppo Contship Italia, ha presentato il terminal di Melzo che rappresenta il dry port di Milano: una infrastruttura privata che offre connessioni dirette e ad alta frequenza con i principali porti italiani dell'alto Tirreno e dell'Adriatico grazie ad una organizzazione che prevede un ritmo di lavoro sincrono con quello dei terminal marittimi. Grasso ha ribadito i diversi vantaggi del traffico ferroviario (transit time, miglior gestione e pianificazione del flussi logistici, risparmio di CO2) confermando come Melzo sia destinato a diventare un rail hub funzionale per i traffici scambiati dai paesi del Sud e centro Europa via mare con l'Estremo Oriente, l'india ed il Mediterraneo attraverso i porti di La Spezia, dell'arco ligure, dell'Adriatico. Inoltre, guardando a Sud, Melzo già oggi è collegato con Bari e potenzialmente si auspica un ripristino dei collegamenti con Gioia Tauro dove sino a qualche hanno fa il mercato era pronto ad impegnare volumi via treno verso il Nord Italia.
Ha concluso la serata il presidente del Propeller Club di Mantova, Claudio Lupi, ricordando come la sinergia con il Propeller di Milano sia uno degli obiettivi del Club e che La Spezia, con circa il 45% del traffico da e per Mantova, rappresenta una soluzione ottimale anche per la comunità logistica mantovana.
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