Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
07:16 GMT+1
I porti del Northern Range europeo sono contrari ad una politica di investimenti dell'UE che migliori la competitività dei porti sud-europei
Le risorse economiche europee - sottolineano i porti di Amburgo, Amsterdam, Anversa, Brema, Groningen, Moerdijk, Rotterdam e Zeebrugge - devono essere messe a disposizione degli scali più efficienti
14 ottobre 2014
Le Autorità Portuali del Northern Range europeo difendono con determinazione la necessità di investire le risorse economiche messe a disposizione dei porti europei dall'UE in quelli che sono gli scali portuali più efficienti, ovvero - secondo le amministrazioni portuali di Amburgo, Amsterdam, Anversa, Brema, Groningen, Moerdijk, Rotterdam e Zeebrugge - proprio nei porti del Northern Range europeo e non nei porti in cui tali investimenti potrebbero non avere effetto, ovverosia - sempre secondo le authority portuali del Northern Range - nei porti del Mediterraneo.
Causa di tale risoluta presa di posizione espressa dalle otto authority portuali nordeuropee in un comunicato congiunto è la presentazione di un rapporto dell'European Observation Network for Territorial Development and Cohesion (ESPON) sullo sviluppo e sugli scenari nel settore del trasporto in occasione dell'ESPON Day che si è tenuto venerdì scorso a Bruxelles, evento nel corso del quale è stata dibattuta la questione dell'allocazione dei fondi del programma europeo Connecting Europe Facility.
Evidenziando che il principale istituto responsabile della stesura del rapporto dell'ESPON è lo spagnolo MCRIT, che è stato fondato nel 1988 da ingegneri della Università della Tecnica della Catalogna, le Autorità Portuali del Northern Range spiegano che tale rapporto suggerisce una politica europea di investimenti per interconnettere le città di secondo livello e per migliorare le infrastrutture portuali del Mediterraneo al fine di agevolare i flussi di traffico containerizzato tra l'Europa e l'Asia e che il rapporto afferma che ciò condurrebbe ad una riduzione di tempo, di euro, di emissioni e di contaminanti e allevierebbe la congestione.
Si tratta di rilievi che non trovano affatto concordi le amministrazioni portuali di Amburgo, Amsterdam, Anversa, Brema, Groningen, Moerdijk, Rotterdam e Zeebrugge: «le risultanze di ESPON - osservano - non tengono conto chiaramente di alcuni fatti socio-economici di base, degli sviluppi economici dominanti, del consolidamento commerciale e tecnologico nella nuova generazione della cantieristica navale e dell'efficienza dei porti».
«La ricerca condotta nel 2011 dall'agenzia di ricerca indipendente NEA (inforMARE del 24 ottobre 2011, ndr) - ricordano le otto Autorità Portuali - conclude che i porti del Nord rappresentano i punti di transito più efficienti per il trasporto di container verso gran parte dell'entroterra dell'Europa centrale. I sette porti situati nel Nord Europa presentano un volume di traffico dei container quattro volte maggiore rispetto a quello degli undici porti concorrenti principali lungo la costa meridionale dell'Europa. L'analisi indica che il modello di distribuzione basato su queste quote di mercato è efficiente e si spiega con una persistente combinazione di fattori economici e geografici. L'analisi della NEA - sottolineano le Port Authority - è stata verificata dall'Institute of Transport and Maritime Management di Anversa».
Secondo le Autorità Portuali nordeuropee, «una politica di investimenti incentrata sui porti periferici determinerà pertanto un insufficiente ritorno degli investimenti pubblici. Inoltre questo approccio mette a rischio gli obiettivi del Libro Bianco europeo sui trasporti de 2011. Gli errori commessi in passato in altri settori - rilevano - dovrebbero servire da lezione invece di essere trasferiti al settore del trasporto delle merci».
Le otto authority portuali del Norther Range concludono evidenziando che «i porti dell'Europa nord-occidentale si impegnano per un rafforzamento delle infrastrutture esistenti e di provata efficacia per i mercati. Quando si parla della spesa dei fondi comunitari - rilevano - una chiara focalizzazione su un valore aggiunto europeo economicamente provato dovrebbe prevalere su considerazioni relative alla geopolitica e alla politica di coesione. Pertanto, invece di pubblicare più carta, i porti del Nord Europa occidentale vorrebbero avere una discussione aperta con la Commissione Europea sulla ripartizione dei finanziamenti per realizzare gli investimenti più efficaci in infrastrutture, anche portuali».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore