- Secondo le previsioni della società di consulenza Alphaliner, la continua flessione dei prezzi del petrolio avrà implicazioni significative sul settore del trasporto marittimo containerizzato dato che dal 2013 circa il 7% della capacità complessiva della flotta mondiale di portacontainer viene fatta navigare a bassa velocità per contenere i costi del combustibile.
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- Alphaliner ha ricordato che, dopo una iniziale limitata riduzione della velocità delle navi attuata nel secondo semestre del 2007 quando il prezzo del combustibile è cominciato a salire, dal 2009 le compagnie di navigazione, tra le iniziative assunte per ottenere una riduzione delle principali voci di costo, hanno di introdurre lo slow steaming, diminuendo quindi sensibilmente la velocità di parte delle navi delle proprie flotte. Successivamente, dato che nei primi mesi del 2012 i prezzi del fuel sono saliti a livelli record raggiungendo un picco di oltre 700 dollari/tonnellata per il fuel oil IFO 380, sono stati adottati l'extra slow steaming e il super slow steaming come seconda e terza misura per contenere i costi del combustibile riducendo ulteriormente la velocità di navigazione.
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- Secondo le stime di Alphaliner, attualmente la capacità di carico delle navi assorbita dalle misure di slow steaming adottate dalle compagnie è di circa 1,3 milioni di container teu e quindi pressapoco pari al 7,1% della capacità complessiva della flotta mondiale di portacontainer. Alphaliner ha rilevato che dal 2013 questa percentuale è rimasta stabile a circa il 7% in quanto i prezzi del bunker sono rimasti stabili a circa 600 dollari/tonnellata, mentre ora, con i prezzi del combustibile in calo, i benefici economici di queste iniziative assunte dalle compagnie di navigazione vengono intaccati e ciò potrebbe indurre i vettori ad aumentare la velocità di navigazione, scelta che - ha osservato la società - aggraverebbe l'attuale situazione di eccesso di capacità della flotta mondiale di portacontainer dato che verrebbe liberata una quota o addirittura tutto il 7% della flotta impiegata nella navigazione in slow steaming. Secondo Alphaliner, visto che tale mutamento della situazione avrà inizialmente un impatto principalmente sulle navi noleggiate a tempo, i Non Operating Owners potrebbero essere i più colpiti dalla riduzione o azzeramento della quota di navi impiegate a velocità ridotta.
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- Ricordando infine che il prezzo del bunker IFO 380 è diminuito di circa il 35% dal 2012 scendendo la scorsa settimana a 460 dollari/tonnellata a Rotterdam, il livello più basso dal 2010, Alphaliner ha osservato che, in base ai calcoli elaborati dalla società, se il prezzo del combustibile dovesse scendere sotto i 400 dollari/tonnellata i costi nave potrebbero essere ridotti mediante l'adozione di velocità operative moderatamente più elevate e, con un'ulteriore riduzione del prezzo bunker ad un livello di circa 300 dollari/tonnellata, si potrebbe programmare un innalzamento della velocità di servizio delle portacontainer ad almeno 21 nodi.
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