Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
18:37 GMT+1
Premuda ha concluso il terzo trimestre con una perdita netta di -18,7 milioni di euro
Nei primi nove mesi del 2014 il passivo netto è ammontato a -34,1 milioni di euro
14 novembre 2014
La società armatoriale italiana Premuda, che ha una flotta di 22 navi (al 30 settembre scorso) di cui sette navi cisterna di proprietà, una FPSO di proprietà, 11 rinfusiere di proprietà e tre rinfusiere a noleggio, ha archiviato il terzo trimestre di quest'anno con una perdita netta di -18,7 milioni di euro su ricavi base time charter per 15,3 milioni di euro rispetto ad una perdita netta di -5,6 milioni di euro su ricavi base time charter per 15,4 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2013. Il risultato operativo è stato di segno negativo per -10,5 milioni di euro rispetto ad un risultato negativo per -2,0 milioni di euro nel periodo luglio-settembre dello scorso anno.
Nei primi nove mesi del 2014 Premuda ha registrato una perdita netta di -34,1 milioni di euro su ricavi base time charter per 46,8 milioni di euro rispetto ad una perdita netta di -17,7 milioni di euro su ricavi base time charter per 47,3 milioni di euro nel periodo gennaio-settembre del 2013. Il risultato operativo, di segno negativo sia quest'anno che nel 2013, è stato pari rispettivamente a -19,4 milioni di euro e -6,2 milioni di euro.
Premuda ha reso noto che i negativi risultati economici del terzo trimestre e dei primi nove mesi dell'esercizio 2014 sono stati influenzati da diversi fattori, tra cui - ha spiegato la compagnia - «le differenze negative di cambio non realizzate (6,6 milioni di euro - ha precisato Premuda - l'effetto nei primi nove mesi dell'anno, di cui ben 5,9 milioni di euro nel terzo trimestre) derivanti dalla controvalutazione al cambio di fine periodo dei finanziamenti in dollari in capo alle società del gruppo che predispongono il bilancio in euro per i quali - in attesa della finalizzazione di un accordo di ristrutturazione del debito - non è applicabile l'hedge accounting (che prevede di rilevare tali differenze direttamente a patrimonio netto); la mancanza di ricavi da parte della FPSO Four Rainbow, rimasta in disarmo per tutto il periodo considerato, in attesa di un nuovo progetto di impiego; la definizione transattiva dell'arbitrato intentato nei confronti di Eni Australia per i mancati noli ed i danni subiti in passato dalla FPSO Four Rainbow per la presenza nell'olio di prodotti fuori specifica. Il risarcimento ottenuto dalla nostra controllata (4,8 milioni di dollari australiani, di cui il 50% già incassato ed il residuo dovuto entro aprile 2015), inferiore ai crediti iscritti a bilancio, ha determinato una perdita di circa 5,5 milioni di euro a carico del terzo trimestre, già al netto dell'assorbimento dei fondi stanziati a fronte del contro reclamo di Eni, anch'esso compreso nella transazione; il maggior peso degli interessi passivi, gravati dagli elevati spread applicati sulle ultime operazioni realizzate e dalla crescita dell'indebitamento conseguente al completamento degli investimenti avviati in passato; il maggior peso dei costi di struttura, gravati dalle spese ad oggi sostenute a fronte del processo di ristrutturazione dell'indebitamento, tutt'ora in corso e dal forte impatto delle spese legali per gli arbitrati nei confronti di Eni Australia, inclusive di quelle da rimborsare a controparte a seguito del rigetto dell'arbitrato volto ad ottenere un compenso integrativo per l'ultimo periodo contrattuale; il mercato dei noli nel comparto dei carichi secchi, largamente insoddisfacente, solo in parte compensato dal miglior andamento del comparto dei carichi liquidi e dalle coperture commerciali definite in passato ed ancora disponibili».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore