- Unioncamere, l'Unione delle Camere di Commercio italiane, e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto hanno siglato un protocollo d'intesa incentrato principalmente sulla semplificazione amministrativa e gestionale delle attività di impresa, sulla tutela ambientale dei litorali e delle aree marine e sulla promozione dello sviluppo sostenibile. L'accordo, sottoscritto oggi dal comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ammiraglio ispettore capo Felicio Angrisano, e dal presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, mira a instaurare un rapporto di collaborazione stabile tra i due enti che migliori l'operatività delle imprese dell'economia del mare.
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- «La sottoscrizione - ha spiegato Angrisano - è il frutto di un proficuo periodo di attenta sperimentazione, durato oltre un anno, nel corso del quale è stata individuata la Capitaneria di Porto di Gaeta, quale Autorità marittima pilota, per testare procedure informatizzate, finalizzate a ridurre la distanza tra imprese e istituzioni. Grazie ad un innovativo applicativo informatico, primo concreto risultato del protocollo sottoscritto oggi, le imprese di pesca potranno interfacciarsi, attraverso un portale web, direttamente con le Capitanerie di Porto per il disbrigo di pratiche amministrative, conseguendo così, una significativa semplificazione burocratica. Il nuovo sistema informatico, sperimentato con successo, una volta a regime, sarà esteso ai diversi uffici territoriali del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera e quindi a tutto il territorio nazionale».
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- Il lavoro finalizzato nel protocollo è stato avviato infatti nel 2013 con una sperimentazione legata allo snellimento delle procedure burocratiche per il Registro Imprese della Pesca, fondamentale archivio documentale contenente tutte le informazioni di dettaglio sulle imbarcazioni, le attrezzature e le licenze di pesca, di competenza delle Capitanerie di Porto. La sperimentazione, condotta presso la Capitaneria di Porto di Gaeta, ha visto il coordinamento del presidente della Camera di Commercio di Latina e ideatore della Fiera Internazionale dell'Economia del Mare, Vincenzo Zottola, e la partecipazione di tutti gli enti del mare coinvolti in tali procedure.
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- «Siamo molto orgogliosi - ha detto Zottola - di aver potuto dare avvio ad un percorso che cambierà concretamente la vita delle imprese. Oggi ne beneficerà un settore cruciale per l'economia italiana, quello della pesca, ma siamo pronti ad applicare questo sistema di collaborazione tra gli enti anche agli altri settori del mare. Gaeta, grazie al progetto Yacht Med Festival, ha saputo fungere da collante tra istituzioni, associazioni e imprese ed è questo che vogliamo continuare a fare».
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- Sono 12.254 le imprese di pesca e acquacoltura in Italia, mentre la flotta di imbarcazioni di pesca iscritta al registro europeo è di 12.689 unità, con una capacità di stazza in di 163.864 tonnellate di stazza lorda, pari all'11% del totale Europa (l'Italia è al terzo posto dopo Spagna e Inghilterra). Inoltre il settore della pesca è una voce importante dell'economia del mare, insieme alla cantieristica navale, ai trasporti marittimi e al turismo marino.
- Oggi, grazie al lavoro svolto e all'accordo sottoscritto, le imprese del settore avranno la possibilità di dialogare con le Capitanerie per via telematica, potendo utilizzare il proprio dispositivo di firma digitale per compilare automaticamente, con i dati contenuti nel Registro delle imprese delle Camere di Commercio, le domande da presentare. Ciò consentirà un colloquio diretto dell'impresa con le due amministrazioni di riferimento, le Camere di Commercio e le Capitanerie di Porto, eliminando duplicazioni di documenti cartacei da produrre e da consegnare fisicamente.
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- «L'economia del mare - ha sottolineato Dardanello - è ormai entrata a far parte delle linee di attività del sistema camerale e l'interoperabilità tra enti finalizzata a rendere facile la vita e la gestione delle imprese attraverso la semplificazione amministrativa è un tema strategico. L'impegno che oggi abbiamo sottoscritto dà concretezza a quanto avevamo progettato un anno fa in occasione degli Stati Generali delle Camere di Commercio per l'economia del mare ed è la prima tappa di un percorso che vuole coinvolgere altri enti e soggetti per lavorare insieme per rendere più competitive le nostre imprese. Conferma ne è l'accordo operativo siglato con Assonat a valle del protocollo d'intesa con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, che ci vede accrescere l'impegno a far sviluppare il settore della portualità turistica. Settore che ha un peso rilevante nella filiera del turismo marino e che movimenta risorse economiche e ricchezza anche di altri settori, come l'agroalimentare e la ristorazione».
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- L'altro ambito prioritario di intervento, individuato dalle parti, è appunto quello della portualità turistica. A tale scopo è stato sottoscritto, contestualmente al primo protocollo, un accordo operativo tra Capitaneria di Porto, Unioncamere e Assonat (Associazione Nazionale Approdi e porti Turistici) che mira a definire proposte di semplificazione amministrativa per le imprese che operano nel settore della costruzione o della gestione dei porti e approdi turistici e a rafforzare la rete della portualità turistica italiana, anche con sistemi di qualificazione dei porti e degli approdi, che ne favoriscono la promozione in Italia e all'estero.
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- «Le battaglie volte alla tutela del turismo nautico e della portualità turistica - ha rilevato il presidente di Assonat, Luciano Serra - sono quanto mai urgenti e importanti in questo Paese Nonostante i finti ripensamenti e le finte aperture, oggi ancora si pensa di poter colpire le imprese operanti in questo settore con leggi quanto meno discutibili. Abbiamo colto subito l'opportunità di ufficializzare un percorso già da tempo condiviso con Capitaneria di Porto e Unioncamere perché siamo convinti che sia più che mai questo il momento in cui ci sia necessità di fare squadra ma di farla davvero».
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- Nel suo complesso l'economia del mare, delineata dall'ultimo Rapporto di Unioncamere, conta circa 180mila imprese, che producono un valore aggiunto di 41,5 miliardi di euro pari al 3% del totale dell'economia nazionale (considerando l'indotto, diventano quasi 120 miliardi, pari all'8,5% dell'intera economia), occupano 808,8 mila persone (pari al 3,3% del totale Italia). Le sole filiere della cantieristica e della pesca, inoltre, esportano 4,5 miliardi di euro contribuendo per l'1,2% all'export nazionale. L'impatto economico generato dalle presenze turistiche nelle località balneari italiane è stimato in oltre 19 miliardi di euro, ovvero un miliardo in più rispetto al turismo nelle città d'arte. L'indotto di spesa complessivo del turismo nautico è poco meno di 1,5 miliardi di euro e la maggior parte di questa avviene nei pressi dei porti turistici.
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