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Una ricerca evidenzia le possibilità per consolidare il traffico crocieristico nel porto di Trieste
«Va promossa - ha rilevato il sindaco Cosolini - una seria alleanza con Venezia, per non rimetterci sempre alla danza della nebbia»
24 novembre 2014
Il traffico crocieristico nel porto di Trieste presenta un andamento altalenante, non costante nella sua evoluzione ed anzi caratterizzato da flessioni talvolta consistenti, come quella manifestatasi tra il 2008 e il 2009 e quelle, più recenti, del 2013 sul 2012 e del 2014 sul 2013. Quest'anno, inoltre, lo scalo triestino si appresta a registrare una flessione del traffico crocieristico sull'anno precedente tanto per movimento passeggeri (-57%) quanto per toccate nave (-37%): in termini assoluti si tratta di 50.000 movimenti di passeggeri in meno rispetto all'anno scorso, riportando i valori a circa 30.000, e di circa 20 toccate. Lo evidenzia una ricerca dal titolo “L'attività crocieristica a Trieste: gli impatti economici e i possibili scenari”, che è stata presentata oggi nella città giuliana da Trieste Terminal Passeggeri Spa (TTP) e da Risposte Turismo, che precisa come invece a Trieste gli impatti generati dall'attività crocieristica dovrebbero far convergere gli interessi degli operatori pubblici e privati e della comunità sul mantenimento e anzi sviluppo delle condizioni che generano l'acquisizione di traffico crocieristico e l'attivazione di tutto ciò che tale traffico comporta.
Tra le opportunità che la città potrebbe cogliere per beneficiare degli effetti sull'economia e sul turismo degli approdi di navi da crociera, la ricerca osserva che «Trieste è riuscita negli ultimi anni ad acquisire un profilo prevalentemente di porto di imbarco, condizione di certo vantaggiosa ed in grado di attivare maggiori benefici per l'azienda portuale stessa e per il territorio alle spalle, stimolando e coinvolgendo produzioni anche meno logicamente collegate alla crocieristica. È dunque in tale direzione - spiega lo studio - che bisognerebbe continuare a puntare, senza trascurare il contributo che può arrivare dalla movimentazione di passeggeri in transito. È però vero che per essere un home port di successo sarebbe opportuno possedere alcune caratteristiche, non tutte al momento disponibili a Trieste, prima fra tutte un'accessibilità, aerea ma non solo, adeguata a consentire alla domanda che si punta di attrarre di raggiungere agevolmente il porto di imbarco. Una domanda potenziale che, nel caso di Trieste, è rappresentata da una parte importante d'Italia, dall'intero Centro Europa e dall'Europa dell'Est, quest'ultima certo al momento non ancora in grado di esprimere numeri interessanti. Non v'è dubbio ad ogni modo che la cosiddetta catchment area ha dimensioni più che considerevoli per consentire di continuare ad immaginare Trieste capace di incrementare il proprio traffico e di farlo soprattutto proponendosi quale home port».
Secondo lo studio, attuando iniziative che consentano di cogliere queste opportunità, Trieste può ambire a conquistare una più solida posizione nella geografia crocieristica mediterranea. «È difficile - precisa la ricerca - prevedere con quali credibili obiettivi quantitativi. Di sicuro è possibile sostenere come sia ampiamente alla portata superare anche il più alto livello di traffico finora raggiunto, incluso quello previsto per il 2015. È possibile anche ritenere credibile riuscire a raddoppiare il livello medio di passaggi navi e movimenti passeggeri registrato negli ultimi anni, e dunque vedere registrati a fine anno un totale toccate in una forbice tra le 80 e le 100 ed un totale movimento passeggeri in un intervallo tra i 180.000 e i 220.000. Ma quel che forse è ancor più importante - sottolinea il documento - è riuscire nell'intento di dare stabilità al traffico ed alle performance, evitando il ripetersi di variazioni così significative e repentine che destabilizzano le dinamiche gestionali e rendono più complessa la definizione di strategie di lungo periodo e la destinazione di investimenti adeguati a supporto».
Il presidente di Trieste Terminal Passeggeri ritiene che oggi ci siano le condizioni per cogliere queste opportunità: «siamo felici - ha detto Antonio Paoletti nel corso dell'incontro di presentazione della ricerca - di aver trovato nella Regione, con Debora Serracchiani, e nel Comune di Trieste, con Roberto Cosolini, due interlocutori che credono nelle potenzialità e nelle ricadute del traffico delle navi bianche nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Quella che esce dall'incontro odierno è una città unita che crede nel business crocieristico e nell'indotto economico che viene generato. I 70.200 crocieristi del 2013 dallo studio realizzato da Risposte Turismo avrebbero speso a terra circa 4,5 milioni di euro ai quali si sommano i 220 mila euro di spesa diretta dei membri degli equipaggi. Numeri che dal prossimo anno, come dimostra anche la sintesi della ricerca, cambieranno il ruolo di Trieste nel panorama crocieristico nazionale».
Dopo la presentazione della ricerca da parte di Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo, moderati dal direttore di “Ship2Shore”, Angelo Scorza, sono intervenuti Debora Serracchiani, Roberto Cosolini, l'amministratore delegato di TTP, Franco Napp, e il direttore di Confcommercio, Pietro Farina.
Debora Serracchiani ha ricordato quanto «la Regione sia attiva», citando i protocolli sottoscritti con Costa Crociere dove, coinvolgendo Trenitalia e Ferrovie, si punta a una risoluzione definitiva nel 2016 della velocizzazione delle tratte ferroviarie verso Venezia e Milano. «La Regione inoltre - ha aggiunto - ha aperto dei tavoli di lavoro con gli interlocutori del territorio sia per l'ottimizzazione degli spostamenti dei crocieristi interni alla città, sia per la creazione di offerte per i crocieristi stessi durante la loro sosta».
Il sindaco Roberto Cosolini ha rilevato come «Trieste, in questo settore, abbia un fattore di competitività che pochi altri porti possono vantare: l'ormeggio delle navi bianche - ha evidenziato - è nel cuore della città. A Trieste, infatti, l'approdo avviene in piazza Unità d'Italia, a pochi passi dalle maggiori attrazioni architettoniche e culturali, in pieno centro storico e commerciale. Questo, di fatto, costituisce per noi una grande opportunità. Bisogna continuare a lavorare - ha proseguito - per perfezionare la cultura dell'accoglienza, già migliorata rispetto agli anni passati, e entrare nell'ordine delle idee che Trieste sarà sempre di più una città votata all'accoglienza. Mi riferisco al turismo in generale, penso al Silos (entro il 2018 sarà completata la sua totale ristrutturazione) e all'industria congressuale, un'altra opportunità che non dobbiamo perdere. Crocieristica e industria congressuale devono convivere armoniosamente e non indebolirsi con contrapposizioni a mio avviso superabili relative agli spazi». «Auspico - ha concluso il sindaco - che si continui a lavorare in un clima di collaborazione, sia tra istituzioni sia tra operatori del settore, per dimostrare e offrire alla compagnie di navigazione una progettazione di sistema che possa dar loro certezze sulla programmazione delle toccate e delle rotte per i prossimi anni. A tal fine va risolto il problema strutturale del terminal crociere con investimenti irrinviabili da parte del concessionario TTP Spa e va promossa una seria alleanza con Venezia, per non rimetterci sempre alla danza della nebbia. Le ricadute sul territorio delle crociere come noto vanno potenziate per evitare i limiti della “toccata e fuga” in particolare degli imbarchi e sbarchi: ciò è possibile se il “pacchetto città” viene proposto come possibilità già al momento della vendita del pacchetto crociera».
Franco Napp ha rimarcato l'impegno profuso da fine giugno 2012, data di insediamento dei nuovi vertici di Trieste Terminal Passeggeri, «per far crescere il terminal onde invertire il trend negativo delle stagioni 2009-2011, anni in cui non vi sono state navi in servizio regolare crocieristico. Trieste - ha spiegato l'amministratore delegato della società - nasce come porto, ora lo stiamo facendo diventare una destinazione. Il prossimo anno oltre alla Costa Mediterranea che sarà a Trieste in overnight, consentendo quindi la programmazione di escursioni e quindi incrementare le ricadute. Ma oltre a Costa Crociere del gruppo leader mondiale Carnival, verranno a sperimentare la tappa triestina anche altri due players mondiali come Cunard e Holland America Line. Inoltre, va rilevato, anche il gruppo Thomson sarà a scalare Trieste nel 2015. Oserei dire che il 2015 si prospetta una ottima stagione per la crocieristica a Trieste».
Il direttore di Confcommercio Trieste, Pietro Farina, ha assicurato che il comparto commerciale e ricettivo cittadino è «pronto a investire non appena vi siano delle opportunità. Vanno sfatati - ha precisato - dei falsi luoghi comuni che attribuiscono ai commercianti poca disponibilità a ulteriori aperture, perché, da imprenditori, se il mercato lo richiede noi siamo sempre pronti ad andare in contro alla domanda».
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