- L'organo di arbitrato Junta de Resolución de Conflictos (JRC), con giudizio di secondo grado, ha stabilito che al consorzio Grupo Unidos por el Canal (GUPC SA), che è stato incaricato di eseguire le opere di ampliamento del canale di Panama, vengano riconosciuti costi aggiuntivi nello svolgimento dei lavori per la realizzazione della terza serie di chiuse per circa 233 milioni di dollari sui circa 463 milioni di dollari richiesti dal consorzio ( del 6 febbraio 2014). L'organo ha inoltre stabilito una proroga della durata del contratto di 176 giorni sui 256 rivendicati dal consorzio, che è costituito dalla spagnola Sacyr Vallehermoso, dall'italiana Salini Impregilo, dalla belga Jan De Nul e dalla panamense Constructora Urbana, SA (CUSA).
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- L'Autoridad del Canal de Panamá (ACP) ha spiegato che tale decisione trae le basi sulla composizione della miscela di calcestruzzo e cemento utilizzata per la costruzione delle paratoie delle chiuse. L'Autorità del canale panamense, ricordando che sussiste ora la possibilità che una delle parti, insoddisfatta della sentenza, possa portare il caso davanti a un tribunale di arbitrato sulla base delle norme della Camera di Commercio Internazionale, non ha specificato se ACP compirà questo passo. Tuttavia l'amministratore di ACP ha precisato che questa sentenza non rappresenta necessariamente la fine della vicenda: «anche se in questo grado di giudizio vi è stato un parziale riconoscimento delle tesi di entrambe le parti - ha dichiarato Jorge Luis Quijano - faremo un'approfondita analisi tecnica e giuridica di questo decisione prima di compiere un passo confacente agli interessi del Canale».
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