- Negli ultimi tempi quando si parla di pirateria marittima sembra che la tendenza sia di evitare la parola “pirateria” preferendo termini quali “nuove forme di criminalità”, riferendosi piuttosto ad “attacchi” e “dirottamenti”. Lo sottolinea il Maritime Piracy Humanitarian Response Programme (MPHRP), l'organismo istituito nel 2010 dalle diverse componenti dello shipping tra cui armatori, shipmanager, assicuratori, sindacati e associazioni professionali e assistenziali per aiutare e sostenere i marittimi colpiti da atti di pirateria, evidenziando che tali differenze nella terminologia rischiano di porre in secondo piano ciò che accade in realtà, cioè che si tratta di crimini violenti commessi contro i marittimi.
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- Illustrando quali sono, secondo le fonti ufficiali, le aree mondiali in cui è ancora alto il rischio per le navi e i loro equipaggi di essere oggetto di attacchi da parte dei pirati, il MPHRP ricorda che attualmente si stanno già effettuando notevoli investimenti per attuare misure che risolvano il problema della pirateria dal “lato terra”, così come avviene in Somalia dove diversi progetti si concentrano sulla creazione di posti di lavoro per i somali e hanno lo scopo di creare e ripristinare la legge e i mezzi per perseguire la criminalità. «È triste, allora - osserva il MPHRP - rilevare che poco in confronto è stato fatto per rispondere alle difficoltà dei marittimi e delle famiglie di coloro che hanno perso la vita, la loro salute, la loro libertà e i loro mezzi di sostentamento a causa della pirateria mentre stavano semplicemente facendo il lavoro per il quale erano stati regolarmente reclutati. È la nostra gente di mare - sottolinea l'organizzazione - che porta il peso di questi atti criminali, indipendentemente da come questi crimini vengono chiamati o da come vengono elaborate le relative statistiche. In ultima analisi - evidenzia il MPHRP - la criminalità violenta sul mare avrà un impatto sull'assunzione e il mantenimento di marittimi di carriera».
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- Pertanto il MPHRP rimarca la necessità di evitare di incorrere nell'autocompiacimento per i risultati numerici ottenuti nella lotta contro la pirateria marittima ed esorta a proseguire negli sforzi per garantire la sicurezza dei marittimi.
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