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Assiterminal, l'ipotesi di revoca della stragrande maggioranza delle concessioni determinerebbe un caos nell'intera portualità nazionale
L'associazione dei terminalisti esprime preoccupazione anche per l'ipotesi di abolizione del lavoro temporaneo portuale
21 gennaio 2015
I sindacati hanno manifestato contrarietà per l'ipotesi di cancellazione delle compagnie portuali, tramite l'abrogazione dell'articolo 17 della legge 84/94 attualmente in vigore, che è contenuta nel testo della bozza di disegno di legge sulla portualità in elaborazione al Ministero dello Sviluppo economico e la medesima opposizione è stata espressa dall'Associazione Italiana Terminalisti Portuali (Assiterminal) che ha ampliato la critica anche alle modalità con cui il progetto legislativo del ministero prevede di regolare le concessioni di aree portuali, in particolare quelle già assentite
L'associazione dei terminalisti italiani ha spiegato di non condividere e di essere molto preoccupata «per l'ipotesi di revoca della stragrande maggioranza delle concessioni in essere, rilasciate ai terminalisti portuali in base alle pertinenti norme del Codice della Navigazione e del relativo Regolamento, ma senza esperimento di gara ad evidenza pubblica» e di essere preoccupata anche «della ipotesi di abolizione del lavoro temporaneo portuale, di cui all'art. 17 della legge 84/94».
Secondo Assiterminal, «la conseguenza di siffatte misure, che violano pattuizioni vigenti, sarebbe un caos nell'intera portualità nazionale, comporterebbe l'instaurazione di pesanti contenziosi nei confronti della pubblica amministrazione, incertezze negli assetti operativi, perdite di traffici e di occasioni di lavoro, nonché di investimenti da parte dei privati italiani e stranieri; l'immagine dell'intero Paese sarebbe fortemente danneggiata, confermando l'incertezza del diritto che spesso viene attribuita all'Italia».
Assiterminal ha annunciato di aver chiesto al Ministero delle Infrastrutture «di intervenire prontamente per bloccare questa irrazionale e dannosa iniziativa».
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