- «In una fase convulsa e caotica per la riforma della legislazione portuale, dove si stanno contrapponendo posizioni e logiche diverse provenienti da più ministeri, occorre ribadire la necessità e l'urgenza di un'azione politica che rilanci lo sviluppo dei porti italiani e salvaguardi il lavoro, oggi sempre più ostaggio della crisi e delle logiche di profitto perseguite dalle compagnie di shipping». Lo ha sottolineato il segretario nazionale della Uiltrasporti, Marco Odone, evidenziando che «occorre, pertanto, mettere in campo azioni che siano di stimolo per l'infrastrutturazione, e rilancino i porti, anelli fondamentali della catena logistica e fattore moltiplicatore dell'economia, superando gli attuali campanilismi e localismi, che continuano a frenare lo sviluppo in nome di logiche che appartengono all'“età comunale”».
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- Il segretario dell'organizzazione sindacale ha chiesto che «siano il governo e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a definire una linea strategica in grado di allocare le risorse su quelle infrastrutture utili allo sviluppo dell'intero Paese, visto che - ha rilevato - alcuni porti del nostro Paese assumono un ruolo centrale delle politiche di sviluppo europee nel contesto delle reti TEN-T, valorizzando, altresì, il traffico di transhipment».
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- «Confido, pertanto - ha concluso Odone - che la linea tracciata dal Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, che verrà presentato il prossimo 9 febbraio, sappia rispondere a queste esigenze».
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