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Confetra FVG, sarebbe auspicabile un corridoio doganale controllato tra il porto di Trieste e Vienna
Incontro con Isabella De Monte, componente della Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo
2 febbraio 2015
A Trieste i vertici di Confetra Friuli Venezia Giulia, la principale associazione regionale che riunisce le imprese operanti nel mondo del trasporto e della logistica, hanno incontrato Isabella De Monte, europarlamentare del Partito Democratico e componente della Commissione Trasporti e Turismo. «Il porto di Trieste - ha affermato Isabella De Monte nel corso della riunione - deve essere propulsore di sviluppo per l'intero Friuli - Venezia Giulia: è indispensabile una visione d'insieme dello scalo e dell'entroterra, e una sua gestione strategica come porto-regione. In questa prospettiva - ha rilevato - il potenziamento dei collegamenti ferroviari tra il porto e i mercati di riferimento, sulle direttrici dei corridoi europei, è una priorità assoluta».
All'incontro erano presenti il presidente mondiale FIATA, Francesco Parisi, il presidente di Confetra FVG e di Aspt-Astra - Associazione Spedizionieri del Porto di Trieste, Stefano Visintin, e il segretario generale Ampelio Zanzottera. Secondo i vertici di Confetra FVG, «il potenziamento dei collegamenti con i mercati del Centro ed Est Europa è il punto inderogabile da cui partire per aumentare la competitività del porto di Trieste, scalo prevalentemente specializzato nei flussi di merci in transito verso questi Paesi comunitari. Siamo - hanno ricordato - un porto di confine e affrontiamo una concorrenza durissima con realtà che godono di condizioni più vantaggiose. È improrogabile investire sulle banchine, ma - hanno sottolineato - lo è altrettanto sui collegamenti: invertendo i fattori, dobbiamo creare una regione-porto potenziando il tratto regionale del corridoio Adriatico-Baltico ed integrando il sistema portuale regionale con il quello interportuale che insiste su questo corridoio».
«In questo senso - hanno proseguito i vertici di Confetra FVG - crediamo sia necessario lavorare all'istituzione di alcuni corridoi doganali controllati, che permetterebbero il trasferimento veloce e sicuro delle merci dalle banchine ai punti di scambio intermodale, rimandando molti dei controlli al terminal di destinazione e decongestionando i terminal marittimi. Sarebbe auspicabile ad esempio un corridoio doganale controllato tra il porto di Trieste e Vienna, sulla direttrice del corridoio europeo Adriatico-Baltico. È poi necessario migliorare i servizi doganali all'interno dello scalo, adeguandoli agli standard europei, per renderli più veloci ed efficienti, e meno costosi. Le procedure devono essere omogenee in tutti i Paesi membri dell'Ue, per evitare una distorsione della concorrenza».
Secondo Isabella De Monte, «l'Europa ha un ruolo chiave e può incidere sia sull'armonizzazione delle procedure doganali che in merito all'istituzione dei corridoi controllati, che nel Nord Europa non esistono e quindi ci renderebbero più competitivi. Su questi temi - ha concluso - è necessaria un'interlocuzione a livello europeo, di cui mi farò carico nella mia commissione parlamentare».
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