- Molto rumore per nulla. La frase shakespeariana sembrerebbe adattarsi perfettamente alla vicenda del trasferimento deciso da Costa Crociere di parte delle proprie attività dalla sede centrale di Genova ad Amburgo. Uno spostamento che avrebbe un impatto, secondo quanto asserito dalle istituzioni genovesi e dai sindacati, su 161 dipendenti della compagnia crocieristica. È un'iniziativa che ha suscitato le accese proteste dei lavoratori di Costa in reazione alle dichiarazioni dell'amministratore delegato tedesco Michale Thamm, ritenute offensive se non addirittura diffamatorie nei confronti dei dipendenti italiani della compagnia.
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- Una situazione incandescente, fino a ieri. Oggi sembra tornato tutto alla normalità, anzi meglio. A conclusione dell'odierno incontro a Roma con i vertici della compagnia crocieristica il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha annunciato che Costa Crociere non dismette attività in Italia, ma anzi rilancia con nuovi investimenti. «Costa Crociere e il gruppo Carnival - ha assicurato il ministro - ritengono ancora Genova e l'Italia un punto strategico e fondamentale dell'attività». Lupi ha precisato che Costa non diminuirà l'occupazione in Italia, ma sono in previsione spostamenti di funzioni, e che la compagnia si è impegnata a presentare alle istituzioni il proprio piano industriale.
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- Lo stesso Thamm ha garantito che la compagnia manterrà «cuore, anima e cervello in Italia». Replicando alle recenti dichiarazioni del ministro in cui aveva ricordato alla compagnia che in Italia si avvale di specifiche agevolazioni fiscali, l'amministratore delegato di Costa Crociere ha sottolineato che la compagnia è «l'unica società crocieristica che batte bandiera italiana e l'unica che paga le tasse in Italia».
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- Anche Filt Cgil giudica favorevolmente l'esito del vertice odierno. «È positivo - ha rilevato il segretario nazionale dell'organizzazione sindacale, Nino Cortorillo - l'impegno del Ministero dei Trasporti e delle istituzioni locali nel seguire l'evoluzione dell'attività di Costa Crociere a Genova». «Visto l'annuncio da parte dell'azionista di strategie di sviluppo nel nostro Paese - ha però precisato Cortorillo - non accetteremo eventuali esuberi di personale». «Già dalla prossima settimana - ha aggiunto il segretario della Filt Genova, Giacomo Santoro - si aprono con i sindacati i confronti a livello locale sulle attività della compagnia a Genova, in attesa della presentazione, di nuovo al Ministero, del piano industriale».
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- Secondo Fit-Cisl, invece, lo scenario è ancora oggi del tutto negativo, quasi che nell'incontro a Roma si siano parlate due lingue diverse - l'inglese dal tedesco Thamm e l'italiano dall'italiano Lupi - e che gli interlocutori non siano stati in grado di intendersi. «Non siamo - ha confermato il coordinatore nazionale della Fit-Cisl per il trasporto marittimo Giovanni Olivieri - assolutamente soddisfatti dell'esito della riunione. Non sono state date risposte al problema del trasferimento dei 156 dipendenti ad Amburgo. Non capisco perché - ha aggiunto - il piano industriale di Costa sarà presentato la prossima settimana e non già oggi davanti al ministro. Il passare la palla a un tavolo locale con Regione e Comune, per poi tornare a Roma, ci sembra solo una perdita di tempo. L'unica cosa che rimane certa è che il gruppo Carnival continua a beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per le navi in registro internazionale anche per le navi della Aida Cruise, società totalmente tedesca sia per il personale amministrativo a Rostock sia per quello marittimo, e investe i suoi ricavi in un polo di eccellenza ad Amburgo». «Ora - ha concluso Olivieri - attendiamo di vedere il piano industriale, ma intanto chiediamo di essere parte attiva in tutti i tavoli locali e nazionali e non vogliamo essere chiamati solo a danni fatti, come spesso succede, per cercare di rimettere insieme i cocci. Vogliamo anche ricordare all'azienda che finora abbiamo evitato di coinvolgere nella protesta gli equipaggi, proprio per evitare che lo scontro si inasprisse».
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