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Le associazioni delle imprese, dei servizi e del lavoro nei porti italiani ribadiscono il no al contributo del MISE in materia portuale
Hanno chiesto al governo di soprassedere sull'iniziativa di introdurre norme in materia portuale all'interno del disegno di legge Concorrenza
19 febbraio 2015
Le associazioni delle imprese portuali e logistiche e delle compagnie portuali si sono schierate nuovamente compatte contro la bozza del disegno di legge in materia di concorrenza redatta dal Ministero delle Sviluppo economico.
A conclusione di un convegno sul tema “Il futuro dei porti italiani lavoro ed imprese al centro della Riforma” tenutosi ieri a Roma su iniziativa dell'Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali (Ancip), la stessa Ancip e le associazioni nazionali rappresentative delle imprese e dei servizi nei porti italiani - Associazione Nazionale Gruppi Ormeggiatori e Barcaioli Porti Italiani (Angopi), Associazione Italiana Terminalisti Portuali (Assiterminal), Associazione Italiana Imprese di Logistica (Assologistica), Associazione Italiana Armatori di Rimorchiatori (Assorimorchiatori) e Federazione Italiana Armatori di Rimorchiatori (Federimorchiatori) - hanno espresso in una nota «unanime dissenso sul contenuto del disegno di legge in materia di concorrenza elaborato dal Ministero delle Sviluppo economico, perché - hanno spiegato - in totale distonia con il lavoro di questi anni, sviluppatosi sia in sede istituzionale che all'interno del cluster marittimo-portuale».
Ancip, Angopi, Assiterminal, Assologistica, Assorimorchiatori e Federimorchiatori hanno quindi chiesto al governo «di soprassedere sull'iniziativa di introdurre all'interno di detto disegno di legge norme in materia portuale».
Inoltre Ancip, ricordando che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, nel corso dei recenti Stati Generali da lui indetti per il Piano Nazionale dei porti e della logistica si è impegnato a far stralciare dal decreto legislativo Concorrenza del MISE tutta la parte riguardante i porti, ha esortato il ministro a tener fede a questo impegno e ha chiesto al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, quale coordinatore delle scelte politiche e degli indirizzi legislativi di governo, «di assicurare che il ministro Lupi si impegni a portare a termine il progetto di riforma del settore porti seguendo procedure di pieno coinvolgimento del Parlamento e di tutte le rappresentanze della operatività portuale, imprese, servizi e lavoratori».
In occasione del convegno di Ancip sul futuro dei porti italiani il responsabile nazionale trasporti e logistica di Forza Italia, Bartolomeo Giachino, si è dichiarato molto preoccupato della situazione dei porti e dell'economia del mare evidenziando come i lavori del piano dei porti proseguano nella insoddisfazione delle categorie e del sindacato mentre il processo di riforma dei porti giace in Commissione al Senato perché non arriva il parere essenziale della Ragioneria dello Stato. Commentando l'attuale scenario portuale italiano a margine del convegno, Giachino ha rilevato che, in questa situazione d'impasse che dura da quasi due anni, il governo, a legge invariata, continua a nominare commissari nelle varie Autorità Portuali senza parere delle Commissioni parlamentari ed ha definito «inaccettabile che dei porti si interessino il MISE, il Ministero dell'Ambiente e il MIT».
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