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A causa delle congestione sulle banchine il porto di Long Beach ha chiuso il mese di gennaio con un -18,8%
Slangerup: siamo incoraggiati dai recenti progressi compiuti per il contratto di lavoro sotto la mediazione federale
19 febbraio 2015
Il porto di Long Beach sta pagando a caro prezzo l'impatto della congestione del traffico sull'attività dello scalo causata dalle interruzioni del lavoro sulle banchine e conseguenza della mancata stipula di un nuovo contratto per il lavoro in porto per il quale sono in corso trattative da più di nove mesi. L'amministratore delegato della Port of Long Beach, Jon Slangerup, ha lanciato un nuovo appello alle due parti, cioè alla parte datoriale Pacific Maritime Association e al sindacato International Longshore and Warehouse Union (ILWU), «affinché - ha sottolineato - raggiungano un accordo su un nuovo contratto in modo tale che noi possiamo eliminare la congestione sulle banchine e le navi in attesa al largo». Slangerup ha precisato che l'authority portuale «trae incoraggiamento dai recenti progressi compiuti sotto la mediazione federale e - ha aggiunto - confidiamo che il contratto verrà sottoscritto a breve, in modo che il porto possa concentrare l'attenzione sul ritorno alla normale attività».
Intanto, però, si sta aggravando l'impatto sul traffico dei problemi del lavoro. Lo scorso mese la movimentazione dei container nel porto di Long Beach ha registrato una contrazione del -18,8%: sono stati infatti movimentati 429mila teu rispetto a 529mila teu nel gennaio 2014. Lo scorso mese i traffici di container pieni allo sbarco e all'imbarco sono diminuiti rispettivamente del -23,5% e del -19,6% a 214mila e 98mila teu, mentre la movimentazione di container vuoti è calata del -7,6% a 117mila teu.
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