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Anche Assoporti chiede lo stralcio delle previsioni normative formulate dal MISE per i porti
Sono norme - ha sottolineato l'associazione - che sono in netto contrasto anche con i più recenti indirizzi europei in materia
19 febbraio 2015
Anche l'associazione delle Autorità Portuali italiane ha ribadito la propria contrarietà a che le norme per i porti nazionali vengano definite sulla base delle proposte avanzate dal ministero dello Sviluppo economico. In una nota l'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) ha sottolineato di valutare positivamente il lavoro che il governo e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno avviato per definire il Piano Nazionale Strategico della Portualità e della Logistica e di considerare essenziale che il dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti conservi e rafforzi la propria centralità e titolarità del processo di riforma in atto, che investe tutti gli aspetti della portualità.
Assoporti ha però precisato che «giudica quindi profondamente sbagliato che norme riguardanti la portualità, e in particolare quelle riferite alla governance ed ai poteri delle Autorità Portuali, vengano inserite in altri disegni di legge, come il disegno di legge “Concorrenza” di cui sono materia estranea. Peraltro - ha rilevato l'associazione - le stesse norme ipotizzate nei suddetto disegno di legge, sono in netto contrasto con i più recenti indirizzi europei in materia, che vanno verso un rafforzamento dei ruolo e delle capacità di governance delle Autorità Portuali».
Pertanto l'associazione ha chiesto con forza lo stralcio di tali previsioni normative.
Assoporti ha confermato inoltre la propria disponibilità a continuare il confronto e la collaborazione con il governo e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la definizione in tempi rapidi del Piano Strategico e la conseguente riforma del sistema portuale che lo renda più competitivo nell'interesse generale dei Paese.
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