- L'Italian Board Airline Representatives (IBAR), associazione che ha tra gli scopi primari quello di salvaguardare gli interessi delle compagnie aeree che operano nel mercato italiano, ha accolto con soddisfazione la sentenza 13/2015 della Corte Costituzionale, depositata lo scorso 13 febbraio, che boccia la tassa sulle emissioni sonore per i vettori aerei introdotta dalla Regione Lazio. «Sono molto contento del risultato ottenuto - ha commentato il presidente dell'IBAR, Umberto Solimeno - perché grazie a questa sentenza le compagnie aeree potranno tranquillamente continuare ad investire sul nostro territorio senza timore di ulteriori aggravi di costi».
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- IBAR ha sottolineato che ciò «va a favore del diritto alla mobilità dei cittadini che è ispirazione primaria della mission dei vettori aerei ed in particolare dell'IBAR che da anni si impegna attivamente per tutelare i diritti dei viaggiatori».
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- L'articolo 5 della legge n. 2 del 29 aprile 2013 della Regione Lazio stabilisce, al sesto comma, la misura dell'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili (IRESA), prevedendo aliquote differenziate, variabili da un minimo di 1,60 euro per tonnellata, sino ad un massimo di 2,5 euro per tonnellata, da applicare agli aeromobili sprovvisti di certificazione acustica o non rispondenti ai parametri fissati dall'International Civil Aviation Organization (ICAO). Con la sentenza della Corte Costituzionale si dichiara invece la piena legittimità del limite massimo di 0,50 euro a tonnellata fissato per la imposta regionale sulle emissioni sonore degli aerei commerciali dal comma 15-bis dell'articolo 13 del decreto legge n.145 del 23 dicembre 2013, limite che è stato fissato “al fine di evitare effetti distorsivi della concorrenza tra gli scali aeroportuali e di promuovere l'attrattività del sistema aeroportuale italiano, anche con riferimento agli eventi legati all'EXPO 2015”.
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- L'IBAR ha rilevato che la sentenza della Corte Costituzionale «pone così parzialmente rimedio alla grave situazione che si è determinata nella Regione Lazio, dove i costi legati alla tassa sulle emissioni sonore, essendo molto elevati, rappresentano attualmente una grave penalizzazione ed un onere non più sostenibili per i vettori aerei operanti negli scali di Fiumicino e Ciampino».
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- Solimeno ha auspicato che la Regione Lazio, dopo questa decisione, «voglia riprendere con urgenza il dialogo con tutte le associazioni dei vettori per cercare di trovare una soluzione condivisa sulla misura di questa imposta».
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