- Ieri nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia la presidente dell'ente regionale Debora Serracchiani, la presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, e il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, hanno incontrato il nuovo commissario dell'Autorità Portuale di Trieste, Zeno D'Agostino.
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- Si è trattato - ha spiegato Debora Serracchiani - di «un primo incontro per valutare in via preliminare tutti i temi fondanti relativi al porto di Trieste». «Ci sono alcuni problemi - ha aggiunto - sui quali da subito deve essere puntata l'attenzione dell'Autorità Portuale giuliana: tra questi il piano regolatore, gli investimenti nell'area di crisi industriale complessa della Ferriera, gli impegni e le prospettive di crescita dello scalo, con i progetti riguardanti l'allungamento del Molo VII, la piattaforma logistica, l'infrastrutturazione ferroviaria. Un aspetto fondamentale - ha sottolineato la presidente della Regione - resta comunque quello legato all'organizzazione del lavoro nell'ambito portuale sui cui l'Autorità dovrà impegnarsi nell'immediato. In questo senso la disponibilità degli enti del territorio è massima sia per garantire la necessaria collaborazione istituzionale sia per supportare questo processo di riorganizzazione e per accompagnare tutte le attività che sono già state impostate o che dovranno essere impostate nell'arco delle prossime settimane».
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- La Regione - ha proseguito Debora Serracchiani - «deve iniziare davvero a ragionare in termini di portualità allargata con tutti suoi porti, quindi anche con Monfalcone e Porto Nogaro, e con l'intero sistema intermodale (tra i punti nodali Campo Marzio a Trieste, bivio San Polo a Monfalcone, interporto di Cervignano) per in prospettiva fare di questa nostra regione una vera piattaforma logistica, che però ha bisogno di essere messa assieme, di costruire sinergie, con le Regioni ma anche con i Paesi a noi vicini: dobbiamo essere preparati a questa prospettiva».
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- Serracchiani ha infine chiarito la posizione della Regione in merito all'ipotesi di realizzazione di un impianto di rigassificazione nell'area di Zaule: «abbiamo ereditato - ha spiegato - una situazione pesante dal punto di vista dell'autorizzazione di Via nazionale sul rigassificatore, in considerazione del fatto che il precedente esecutivo regionale non aveva espresso fin dall'inizio una posizione di contrarietà all'impianto. All'atto del nostro insediamento abbiamo cercato di far rivedere la posizione del ministero dell'Ambiente. L'Autorità Portuale di Trieste avrebbe dovuto presentare ad una commissione tecnica tutta una serie di analisi e di dati sugli andamenti dei traffici portuali e sulle prospettive di investimenti che, a nostro avviso, avrebbe senza ombra di dubbio indicato l'incompatibilità tra attività portuali e rigassificatore, portando lo stesso dicastero dell'Ambiente a revocare il precedente parer favorevole. Quei dati - ha rilevato - non sono stati ritenuti sufficienti». Serracchiani ha ricordato anche la contrarietà più volte espressa anche dal governo della Slovenia all'insediamento di questo impianto a pochi chilometri dal confine. «Come Regione, che deve esprimere la cosiddetta intesa sul progetto, assieme a Provincia e Comune di Trieste - ha concluso - ribadiamo dunque nuovamente la contrarierà all'insediamento del rigassificatore a Zaule».
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