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I porti liguri alla fiera della logistica di Monaco per convincere gli operatori a sfruttare di più gli scali del sud Europa
Nuove opportunità offerte da un piano di investimenti che ha un valore complessivo di oltre 2,2 miliardi di euro
6 maggio 2015
Il sistema portuale ligure, sotto le insegne dell'alleanza Ligurian Ports, si è presentato compatto alla fiera internazionale Transport Logistic di Monaco di Baviera, dove stamani di è svolta una tavola rotonda incentrata sui porti di Genova, La Spezia e Savona quali gateway per il Nord Europa, con lo scopo di spiegare e promuovere l'alternativa dei porti affacciati sul Mediterraneo per quei caricatori e spedizionieri del centro Europa che ancora oggi prediligono gli scali del Northern Range.
Oltre alle caratteristiche del sistema portuale e logistico ligure, ai dati relativi ai traffici complessivi, ai punti di forza e alle efficienze dei tre scali, in particolare sono state illustrate le prospettive dei porti liguri che possono contare su un cospicuo pacchetto di investimenti pari a oltre 2,2 miliardi di euro, in corso di realizzazione e di autorizzazione: Savona ha in cantiere opere per 800 milioni, Genova per circa 1,1 miliardi e Spezia per oltre 400 milioni.
Quanto al porto di Genova, il presidente dell'Autorità Portuale del capoluogo ligure, Luigi Merlo, ha sottolineato che lo scalo «si presenta oggi al mercato internazionale della logistica come una delle eccellenze portuali europee sia in termini di strutture che di efficienza. Un porto - ha evidenziato - multifunzione e multimerce che ha raccolto la grande sfida dello sviluppo e che oggi si candida a diventare il gateway privilegiato per la merce diretta in Europa». Merlo ha specificato che in occasione della fiera di Monaco ha riscontrato un grande interesse degli operatori anche per il nuovo Piano Regolatore Portuale e per il progetto del Blue Print di Renzo Piano.
Il presidente dell'Autorità Portuale della Spezia, Lorenzo Forcieri, ha rilevato che «è giunto il momento di rompere vecchi schemi e pregiudizi sul nostro Paese e sul nostro sistema portuale. Ormai - ha spiegato - non ci sono più ragioni perché i porti della sponda sud del Mediterraneo, e quello della Spezia in particolare, non possano essere scelti come porte di accesso ai mercati del Centro Europa. Siamo all'avanguardia nei processi di informatizzazione, con il preaclearing abbiamo dimezzato il dwell time, abbiamo potenziato l'intermodalità e siamo competitivi con i costi. Grazie alla pace sindacale ed alla coesione sociale che regnano sulle banchine lavoriamo 365 giorni l'anno». Per Forcieri, «è quindi possibile riequilibrare il divario tra nord e sud Europa, almeno in termini di traffici portuali. È questo - ha confermato - l'obiettivo, nostro e dell'intero Paese, per cui stiamo lavorando, e i risultati cominciano a vedersi».
«Le strategie di sviluppo seguite dall'Autorità Portuale di Savona in questi anni - ha rimarcato il presidente dell'ente, Gian Luigi Miazza - hanno in qualche modo precorso i tempi, mettendo in atto iniziative per valorizzare i punti di forza dello scalo e del territorio circostante; oltre i profondi fondali, linee ferroviarie verso l'hinterland con buoni margini di capacità e spazi retroportuali disponibili per attività di logistica. Così si inserisce il progetto della piattaforma multipurpose a Vado Ligure, un terminal container a completamento dell'offerta disponibile per le grandi navi e proiettato verso il mercato del sud Europa attraverso un servizio ferroviario indipendente. L'analisi costi benefici recentemente sviluppata dal gruppo Clas ha quantificato i vantaggi economici per popolazione e imprese pari a circa un miliardo di euro e in circa 465 milioni di euro i benefici ambientali e climatici».
A Monaco erano presenti anche rappresentanti dei terminalisti liguri che hanno evidenziato gli sforzi compiuti dagli operatori per essere pronti a cogliere le sfide del futuro dei mercati internazionali.
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