- Fincantieri ha reso noto che l'ordine per una nuova nave da crociera ultra-lusso acquisito nel primo semestre del 2014 è per il cliente Silversea Cruises e che l'unità, con consegna prevista per aprile 2017, si chiamerà Silver Muse. Con 40.700 tonnellate di stazza lorda e la capacità di ospitare a bordo 596 passeggeri, la nuova nave rappresenterà un'evoluzione di Silver Spirit e - ha sottolineato l'azienda navalmeccanica - ridefinirà i canoni del viaggio oceanico ultra-lusso, conservando l'intimità della piccola unità e le spaziose cabine - tutte suite - che sono il marchio di Silversea. La nuova unità porterà la flotta di Silversea a nove navi.
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- «Abbiamo sempre avuto - ha rilevato Manfredi Lefebvre d'Ovidio, presidente di Silversea - una relazione speciale con Fincantieri, da quando mio padre ha ordinato al gruppo la prima nave da crociera per Sitmar nel 1987. Entrambe le società hanno una chiara idea di quello che cerca il nostro viaggiatore tipo, e ognuna approccia il mercato con originalità, creatività e qualità. Il team di lavoro guidato da Giuseppe Bono è stato eccezionale nella gestione del progetto, e siamo stati anche ben supportati da Sace».
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- «Con specifiche di progettazione migliorate e contenuti arricchiti - ha spiegato l'amministratore delegato di Silversea, Enzo Visone - Silver Muse sarà costruita ancora una volta secondo criteri di sofisticatezza, innovazione dello stile e idee rivoluzionarie per i quali le navi di Silversea sono rinomate. Questa nave contribuisce ai nostri ambiziosi piani di crescita, che ci garantiranno di mantenere la leadership nella crocieristica ultra-lusso».
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- L'amministratore delegato di Fincantieri ha evidenziato la soddisfazione di collaborare nuovamente con Silversea, «un gruppo - ha detto Giuseppe Bono - che ha dimostrato notevole dinamicità e capacità di raggiungere importanti traguardi sul mercato. Questo progetto ci offre l'opportunità di sviluppare nuove soluzioni creative e raggiungere standard innovativi per la costruzione di navi ultra-lusso, settore nel quale Fincantieri ha preso tutti gli ordini disponibili nel recente passato».
- Inoltre Fincantieri e il gruppo industriale italiano Finmeccanica, attraverso Selex ES, si sono aggiudicati il contratto per la costruzione e l'equipaggiamento di un'unità anfibia multiruolo (LHD), prevista nell'ambito del piano di rinnovamento della flotta della Marina Militare Italiana. Il valore del contratto è pari a oltre 1,1 miliardi di euro, di cui la quota di Fincantieri è pari a circa 853 milioni di euro, mentre quella di Finmeccanica ammonta a circa 273 milioni di euro. La consegna dell'unità è prevista nel 2022.
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- L'unità LHD avrà una lunghezza di circa 200 metri, una velocità massima di 25 nodi, e sarà dotata di un sistema di propulsione combinato diesel e turbine a gas (CODOG) e potrà ospitare a bordo oltre 1.000 persone di cui più di 700 come personale trasportato militare o civile. La LHD ha la sua missione principale nel trasporto di personale, veicoli e carichi di varia natura e nel trasferimento a terra degli stessi in aree portuali tramite i sistemi di bordo e in zone non attrezzate tramite imbarcazioni di varia natura (tra cui spiccano le piccole unità da sbarco tipo LCM con capacità di carico fino a 60 tonnellate, quattro delle quali possono essere ricoverate, varate e recuperate tramite un bacino allagabile situato nella poppa della nave).
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- Intanto oggi a Roma, presso la sede del Ministero dello Sviluppo economico, si è tenuta una riunione sulla vicenda dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone, con il sequestro preventivo di alcune aree dello stabilimento che ha comportato il fermo del lavoro ( del 30 giugno 2015). All'incontro hanno partecipato il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, l'amministratore delegato della Fincantieri Giuseppe Bono e il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci. Nel corso della riunione è stata analizzata con attenzione la situazione relativa allo stabilimento di Monfalcone dalla quale è emersa con chiarezza l'assenza di profili che mettano in discussione la difesa dell'ambiente o la sicurezza dei lavoratori. Si è quindi convenuto che si tratta di un problema tipicamente amministrativo per risolvere il quale è stato condiviso un percorso che porterà in tempi rapidi ad una soluzione coerente con la normativa europea e con il ripristino dell'attività produttiva dello stabilimento.
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