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Nel secondo trimestre di quest'anno il traffico delle merci movimentato dal porto di Ravenna ha registrato un rialzo del +2,1%
Di Marco: gli accorpamenti di Autorità Portuali sono necessari, non fosse altro che per dare un segnale chiaro di riduzione della spesa pubblica
4 agosto 2015
Nel primo semestre di quest'anno il traffico delle merci movimentato dal porto di Ravenna ha registrato una lieve flessione del -1,4% grazie al rialzo del +2,1% dei volumi movimentati nel secondo trimestre che ha parzialmente compensato il calo del -5,2% totalizzato nei primi tre mesi del 2015.
Complessivamente nei primi sei mesi di quest'anno lo scalo ha movimentato 12,1 milioni di tonnellate di carichi rispetto a 12,3 milioni di tonnellate nella prima metà del 2014. Le merci varie sono ammontate a 5,2 milioni di tonnellate (+3,4%), di cui 1,2 milioni di tonnellate di merci containerizzate (+3,8%) con una movimentazione di container che è stata pari a 116.079 teu (+11,2%), 725mila tonnellate di rotabili (-19,9%) e 3,2 milioni di tonnellate di altre merci varie (+10,5%). Nel comparto delle rinfuse secche il traffico è diminuito del -4,0% a 4,9 milioni di tonnellate, con 2,3 milioni di tonnellate di minerali grezzi, cementi e calci (+10,0%), 926mila tonnellate di derrate alimentari e mangimi (-31,9%), 789mila tonnellate di cereali (+3,0%), 760mila tonnellate di fertilizzanti (-0,7%) e 133mila tonnellate di carbone (+21,1%). Nel settore delle rinfuse liquide il volume complessivo è stato di 2,0 milioni di tonnellate (-6,5%), di cui 23mila tonnellate di petrolio grezzo (-75,8%), 837mila tonnellate di prodotti raffinati (+4,9%), 427mila tonnellate di prodotti chimici (-16,4%), 270mila tonnellate di gas liquefatti (+3,3%) e 482mila tonnellate di altre rinfuse liquide (-6,4%). Il traffico dei passeggeri è stato di quasi 21mila persone (-3,4%).
Nel solo secondo trimestre del 2015 il traffico totale è stato di 6,5 milioni di tonnellate rispetto a meno di 6,4 milioni di tonnellate nel periodo aprile-giugno dello scorso anno. Le merci varie si sono attestate a 2,8 milioni di tonnellate (+13,8%), di cui 655mila tonnellate di merci in container (-1,2%), 382mila tonnellate di rotabili (-20,0%) e 1,8 milioni di tonnellate di altre merci varie (+33,4%). Le rinfuse solide sono state pari a 2,6 milioni di tonnellate (-4,0%) e le rinfuse liquide a quasi 1,1 milioni di tonnellate (-8,4%).
«Se l'anno continuasse cosi - ha rilevato il presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna, Galliano Di Marco - potremmo chiudere il 2015 sui valori di traffico del 2014 - ben oltre le nostre iniziali stime - nonostante un'alluvione senza precedenti, il problema fisiologico dei fondali per il quale in 20 anni non si è fatto nulla e l'inutilizzabilità delle attuali casse di colmata, riempite fino al 2011 e mai svuotate. Se guardiamo la situazione in Adriatico - ha osservato Di Marco - Venezia, pur guadagnando il 16% sulle rinfuse liquide e il 18% sui contenitori, perde sulle rinfuse solide e chiude i primi sei mesi dell'anno con un totale di 12.581.899 tonnellate di merce movimentata, contro i nostri 12.132.284. Ancora una volta se non si considerassero le rinfuse liquide, il confronto sarebbe nettamente favorevole a Ravenna con oltre 10 milioni di traffico rispetto ai poco più di otto milioni di Venezia. Lo stesso dicasi per Ancona che, nei primi sei mesi dell'anno, ha movimentato complessivamente poco più di quattro milioni di tonnellate di merce di cui oltre due milioni di merci liquide e Trieste che, al netto del petrolio, è abbondantemente dietro sia a Ravenna che a Venezia».
«Analizzando più in dettaglio le categorie di merci - ha proseguito il presidente dell'ente portuale ravennate - mentre il calo nei ro-ro era prevedibile per la mancata ripresa, a pieno regime, della linea per la Grecia, il calo nelle rinfuse liquide risulta totalmente inatteso. In merito al traffico ro-ro, è notizia di mercoledì scorso che il gruppo Grimaldi, per bocca del suo azionista e amministratore delegato, Manuel Grimaldi, riprenderà a pieno ritmo la linea per la Grecia - che opererà da oggi con due moderne navi ro-ro, l'Eurocargo Trieste e l'Eurocargo Patrasso, che faranno scalo a Ravenna nei tre giorni in cui al Terminal T&C non vi saranno le navi per il Sud Italia. Ragione per cui ci aspettiamo di tornare presto ai numeri record del 2014. Sulle rinfuse liquide - ha precisato Di Marco - il dato in calo, francamente, è inspiegabile, se non per fattori esterni al porto».
Il presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna ha infine fatto cenno alla proposta di riforma della legislazione in materia portuale allo studio da parte del governo e, in particolare, all'ipotesi di accorpamento di varie Autorità Portuali, accorpamenti - ha rimarcato Di Marco - che «sono necessari, non fosse altro che per dare un segnale chiaro di riduzione della spesa pubblica in un settore nel quale le parole “benchmark” e “spending review” sono totalmente sconosciute. In merito a chi deve andare sotto chi - ha specificato Di Marco - basta guardare i numeri della tabella MIT/Assoporti per capire quali siano i veri core ports italiani: Genova, Taranto, Livorno e Ravenna. Unici porti a superare i 20 milioni di tonnellate di merci, al netto delle rinfuse liquide. Peraltro - ha ricordato il presidente dell'authority ravennate - anche Bruxelles nella prima stesura delle reti TEN-T, aveva individuato “solo” otto porti che superavano le “soglie minime” fissate: Genova, La Spezia, Livorno, Gioia Tauro, Taranto, Ravenna, Venezia e Trieste. Ravenna, quindi, non deve temere e non teme nessuna riforma “market-driven”. Noi continuiamo a sostenere con forza l'azione riformatrice del governo Renzi e invitiamo il ministro Delrio ad andare avanti».
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