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La proposta di bloccare il rilascio o il rinnovo delle concessioni in attesa della nuova legge sui porti suscita la protesta di Assiterminal
Rispondendo alla segnalazione del senatore Maurozio Rossi, il sottosegretario Del Basso De Caro ha specificato che si farà carico di riferire al ministro affinché siano adottate misure per impedire un'assegnazione non corretta e inopportuna di concessioni
5 agosto 2015
Oggi il senatore ligure Maurizio Rossi (Gm/Liguria Civica), in occasione dell'approvazione in Commissione Lavori pubblici, comunicazioni del Senato dello schema di parere sul Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica elaborato dal governo, ha segnalato che in questo momento in cui ci sono commissari e presidenti di Autorità Portuali in attesa di una nuova normativa, non si deve assistere alla corsa al rinnovo delle concessioni. In particolare, Rossi ha specificato che alcune Autorità Portuali, come nel caso di Genova, stanno ricevendo numerose richieste per la concessione delle banchine, per periodi anche molto lunghi, ed ha evidenziato che si tratta chiaramente di una mossa con la quale alcuni soggetti vorrebbero precostituirsi delle posizioni di monopolio per evitare cambiamenti legati all'imminente riforma del settore, delineata nel Piano in esame. Rossi, rilevando che in molti casi queste concessioni potrebbero essere assegnate con procedure non concorrenziali e poco trasparenti, ha chiesto che il governo intervenga per prevenire il problema.
Il relatore Marco Filippi (PD), pur ritenendo rilevante la questione posta dal senatore Rossi e condividendone pienamente la preoccupazione, e il presidente della Commissione Altero Matteoli (FI-Pdl) hanno convenuto che la questione segnalata dal senatore Rossi non possa essere richiamata nello schema di parere, che riguarda specificamente il piano strategico nazionale della portualità e della logistica. In particolare Filippi, rilevando che anche se per il momento nessuna Autorità Portuale ha proceduto ancora ad assegnare nuove concessioni essendo le richieste avanzate ancora in una fase istruttoria o preistruttoria, ha espresso anch'egli la necessità che il Ministero intervenga sui presidenti o sui commissari delle Autorità Portuali affinché si astengano dall'affidare nuove concessioni, essendo ciò del tutto inopportuno in questa fase di transizione che precede la riforma del settore. Da parte sua Matteoli si è detto certo che il governo si attiverà quanto prima con le Autorità Portuali interessate per prevenire i rischi paventati.
Il sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha detto che per quanto concerne la segnalazione del senatore Rossi si farà carico di riferire al ministro Graziano Delrio affinché siano adottate tempestivamente tutte le misure atte a impedire un'assegnazione non corretta e inopportuna di concessioni da parte di Autorità Portuali, specialmente se in scadenza o addirittura commissariate.
Sulla questione posta dal senatore Rossi è intervenuta anche l'Associazione Italiana Terminalisti Portuali (Assiterminal) ricordando che «revisioni di condizioni e proroghe delle concessioni sono state adottate, pure recentemente, da diverse Autorità Portuali italiane a fronte di domande di terminalisti e/o di altri concessionari». Secondo l'associazione, «sarebbe discriminatorio e foriero di generare condizioni di scorretta concorrenza nel mercato dell'handling portuale fermare ora l'esame di istanze in tal senso presentate da terminal operator (ad esempio nel caso del porto di Genova).
Peraltro - ha rilevato Assiterminal - sono molti i porti stranieri concorrenti, anche laddove si applicano modelli di tipo concessorio, ove negli atti contrattuali vengono normalmente inserite clausole di rinnovo, di prolungamento e di rinegoziazione».
«La risoluzione di questi casi - ha sottolineato Assiterminal - risponde all'esigenza di adeguamento dell'atto concessorio ad eventi sopravvenuti e alla logica di non scoraggiare l'operatore privato nella realizzazione di investimenti idonei alla conservazione e allo sviluppo dei traffici e per una proficua utilizzazione del compendio demaniale. Ciò valorizza la cooperazione tra Autorità Portuale e terminalista per l'impiego di nuove risorse, pure nell'interesse dell'intero porto e per il mantenimento di buona continuità di servizio alla clientela servita».
«Le possibilità di modificare o revisionare il contratto di concessione di aree e di banchine in corso di validità, anche attraverso proroga, senza la necessità di procedura di gara ma nel rispetto dei principi comunitari di trasparenza e pubblicità - ha osservato inoltre l'associazione dei terminalisti - è riconducibile, a nostro avviso, principalmente (ma non esaustivamente) ai seguenti casi: nuovi investimenti (rispetto a quelli inizialmente programmati) del terminal operator in impianti, strutture e/o opere portuali in genere, finalizzati allo sviluppo di traffici; un'impresa portuale che abbia ben performato in costanza di contratto concessorio; al ricorrere di specifici presupposti da individuarsi ad esempio in fatti sopravvenuti e di forza maggiore che incidono sull'equilibrio economico finanziario del concessionario».
«A nostro avviso - ha concluso Assiterminal - le vigenti norme, articolo 18 legge 84/94, Codice Navigazione e Regolamento al Codice Navigazione, consentono di risolvere le situazioni sopra indicate. Peraltro quanto sopra è confermato dalle recenti decisioni della Commissione UE, su alcune concessioni a terminal operator nel porto di Trieste, che hanno ritenuto del tutto legittime e compatibili con le norme comunitarie proroghe di contratti di concessione in essere» ( del 24 aprile 2015).
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