- In attesa di gestire il nuovo container terminal di Vado Ligure (Savona), il cui inizio dell'operatività è previsto nel gennaio 2018, la società terminalista olandese APM Terminals del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, leader mondiale nel settore del trasporto marittimo dei container, ha realizzato un'importante operazione nel porto savonese portando a termine oggi l'acquisizione dell'intero capitale di Reefer Terminal, azienda specializzata nella movimentazione di merci refrigerate, che è stato ceduto dalla GF Group del gruppo Orsero.
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- Reefer Terminal è il più grande terminal frigorifero del Mediterraneo con 600.000 pallet movimentati annualmente e con un traffico di container pari a 275.000 teu. L'approdo dispone di 465 metri lineari di banchina con fondale della profondità di -14,5 metri e di 510 connessioni per contenitori frigo.
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- Specificando che Reefer Terminal continuerà ad operare come terminal altamente specializzato nello sbarco e stoccaggio di ortofrutta fresca, APM Terminals ha spiegato di aver comprato l'azienda con l'obiettivo di costruire una moderna e completa catena logistica che colleghi i mercati di Italia settentrionale, Francia meridionale, Svizzera e Baviera. Inoltre Reefer Terminal è adiacente al cantiere per la costruzione della nuova piattaforma multipurpose di Vado Ligure che, con i suoi 800.000 teu di capacità annua e oltre -17 metri di profondità per servire le navi di ultimissima generazione, ospiterà il container terminal della società olandese.
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- APM Terminals ha evidenziato inoltre che il nuovo container terminal di Vado Ligure sarà l'unico porto in Italia capace di gestire le Ultra Large Container Ship (ULCS) della capacità di oltre 18.000 teu.
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- «L'integrazione di Reefer Terminal con il nostro terminal semi-automatizzato - ha rilevato l'amministratore delegato di APM Terminals Vado Ligure, Carlo Merli - migliorerà l'offerta logistica alle aziende e alle linee di navigazione che scalano la costa ligure come ingresso per servire l'Italia settentrionale e, perché no, anche per andare oltralpe. Stiamo costruendo - ha sottolineato Merli - il porto italiano del futuro: accesso ideale a produttori e consumatori nel nord Italia. Avremo il miglior prodotto e sistema portuale sul mercato, in grado di servire efficientemente portacontainer, navi frigorifere, ro-ro e merci varie».
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- Inoltre l'azienda olandese ha ricordato che Reefer Terminal ha quattro binari che saranno collegati al terminal ferroviario (in progetto) a ridosso del terminal contenitori di APM Terminals, un accesso diretto alle destinazioni interne con un servizio intermodale a basso impatto ambientale e costo competitivo.
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- Da parte sua Raffaella Orsero, presidente di GF Group, ha spiegato che «questa cessione è un ulteriore passo verso la rifocalizzazione sul nostro business storico di importazione e distribuzione di ortofrutta. Continueremo comunque - ha precisato - ad essere clienti di Reefer Terminal con il nostro servizio settimanale dal Centro America, operato con quattro navi frigorifere di proprietà. Siamo molto contenti - ha aggiungo Orsero - di passare il testimone ad un operatore dell'importanza di APM Terminals che sicuramente continuerà a fornire un altissimo livello di professionalità garantendo ulteriore sviluppo».
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- Intanto, sempre oggi, il gruppo Orsero ha formalizzato un'altra cessione. Si tratta delle quote della società Vado Intermodal Operator (VIO) detenute dalla GF Portem Srl, società di proprietà di GF Group, che sono state vendute all'Autorità Portuale di Savona che, come deliberato la scorsa primavera dal Comitato Portuale nell'ambito del piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie dell'ente ( del 1° aprile 2015), aumenta così la propria partecipazione societaria dall' 8% al 72%. L'Autorità Portuale, già azionista dal 2009 di VIO Spa, ha acquisito 3,7 milioni di azioni investendo 23 milioni di euro. Le restanti azioni sono di Autostrada dei Fiori Spa (1,6 milioni di azioni), che rimane al 28% del capitale.
- L'authority portuale savonese ha ricordato che l'atto definitivo, sottoscritto davanti a notaio dal presidente Gian Luigi Miazza e per la GF Portem Srl dal presidente Raffaella Orsero, è arrivato al termine di un lungo iter amministrativo cominciato nel 2014, al momento della messa in vendita dell'intero pacchetto azionario pari al 64% facente capo al gruppo di Albenga GF della famiglia Orsero.
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- L'Autorità Portuale ha ricordato inoltre che VIO è un interporto classificato “core” dall'Unione Europea e inserito nei corridoi TEN-T e che riveste un ruolo fondamentale nel completamento del progetto per la realizzazione della piattaforma multipurpose nel bacino portuale di Vado Ligure con un investimento pubblico-privato pari a 450 milioni di euro, di cui 150 a carico della controllata di Maersk, APM Italia. L'ente ha sottolineato che, una volta entrata in esercizio, la piattaforma raggiungerà volumi di traffico tali da portare il porto di Savona tra quelli inclusi nel nodo Core e che la presenza dell'Interporto di Vado nelle aree adiacenti consentirà poi di accedere alla parte di fondi UE destinati al completamento della rete TEN-T.
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- «La fattibilità dell'acquisizione - ha puntualizzato il presidente dell'ente portuale Miazza - è scaturita una volta appurato lo stato di salute della società VIO e la percorribilità dell'iniziativa sotto tutti i profili, da quello giuridico, patrimoniale, finanziario. L'Autorità Portuale di Savona ha le risorse per portare a termine un'operazione che sarà il completamento delle infrastrutture necessarie alla piattaforma logistica intermodale in costruzione e che è previsto sia realizzata entro la fine del 2017».
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- L'Autorità Portuale ha evidenziato che VIO, «che ha come oggetto primario la produzione di servizi relativi al trasporto intermodale e alla logistica, dispone anche delle aree che, in conformità a progettazioni già definite, saranno destinate alla realizzazione di un completo e razionale terminal ferroviario, che sarà totalmente rinnovato rispetto alla situazione attuale attraverso l'ampliamento e l'arricchimento delle dotazioni di carattere strutturale e strumentale e sul quale si ipotizza transiti fino al 40% di contenitori che arriveranno sulla nuova piattaforma, e potenzialmente, anche in altri terminal operativi».
- «Sono queste prospettive di sviluppo con le evidenti e dirette ripercussioni sotto il duplice profilo produttivo e occupazionale - ha spiegato Miazza - che ci hanno portato ad acquisire le quote azionarie di VIO. Ritengo indispensabile anche che sia l'Autorità Portuale a esercitare un'attività di supervisione nel settore logistico e intermodale legato all'attività futura della piattaforma di Vado e agli interventi prioritari che devono privilegiare la più sostenibile modalità ferroviaria per il trasferimento delle merci dalla banchina ai mercati di riferimento. Sarà proprio questo uno dei punti su cui si concentreranno gli sforzi dell'ente. Con l'aumento delle quote in VIO si potrà realizzare sulle aree servite dai binari già esistenti un moderno e razionale terminal ferroviario, che sarà a servizio di tutto il porto di Vado Ligure».
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- L'Autorità Portuale ha osservato che l'operazione potrebbe anche «rivelarsi attrattiva di nuovi investimenti e di nuovi soggetti interessati a entrare nella compagine societaria, attirati oltre che dalle opportunità di sviluppo dell'intero sistema logistico portuale dalla governace pubblica rappresentata dall'Autorità Portuale».
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- «Considerata la complessità dell'operazione - ha rimarcato inoltre Miazza replicando alle perplessità manifestate dalla partecipazione dell'ente nella società interportuale - l'Autorità Portuale ha richiesto il parere del ministero dell'Economia e delle Finanze oltre quello di riferimento dei Trasporti. Ricevuto il nulla osta sull'acquisizione e avendo a suo tempo deliberato l'acquisizione da parte del Comitato Portuale, forti anche del parere legale di un noto giurista che non ha trovato eccezioni all'acquisto anche alla luce della più recente disciplina contenuta nella legge di stabilità 2015, si è proceduto a portare a termine l'operazione che darà nuovo corso allo sviluppo portuale entro un paio di anni».
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