- L'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha reso noto che avendo totalizzato complessivamente 206,6 miliardi di euro rispetto a 196,2 miliardi di euro nella prima metà dello scorso anno. Sono risultate in crescita le esportazioni dall'Italia nord-occidentale, che sono ammontate a 82,7 miliardi di euro (+4,7%), dall'Italia nord-orientale, con 66,5 miliardi di euro (+6,0%), dall'Italia centrale, essendosi attestate a 33,8 miliardi di euro (+4,3%), e dall'Italia meridionale, che sono state pari a 14,1 miliardi di euro (+7,0%), mentre sono diminuite del -2,9% le esportazioni dall'Italia insulare essendo scese a 6,9 miliardi di euro.
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- Nel secondo trimestre del 2015 le variazioni percentuali delle vendite di beni sui mercati esteri rispetto ai tre mesi precedenti (dati destagionalizzati) sono risultate in forte aumento per le regioni centrali (+5,0%) e per quelle meridionali e insulari (+5,7%). Un incremento congiunturale è stato rilevato anche per le regioni nord-occidentali (+2,1%), mentre per quelle nord-orientali è stata registrata invece una contenuta flessione (-1,5%).
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- L'Istat ha specificato che tra le regioni che forniscono un contributo rilevante alla crescita tendenziale dell'export nazionale nel primo semestre del 2015 figurano Piemonte (+9,6%), Veneto (+7,3%), Lombardia (+2,6%), Lazio (+14,4%) ed Emilia-Romagna (+4,4%). Per contro, le regioni che contribuiscono negativamente alla crescita dell'export nazionale nel primo semestre 2015 sono Sicilia (-8,2%), Marche (-2,8%) e Molise (-3,3%).
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- L'aumento delle esportazioni di autoveicoli da Piemonte, Basilicata, Emilia-Romagna e Lombardia e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio - ha specificato l'istituto di statistica - spiega per un terzo l'incremento dell'export nazionale nel primo semestre del 2015. Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia, di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Lombardia e Puglia e di macchinari e apparecchi n.c.a. dalla Toscana contribuisce a frenare l'export nazionale per quasi un punto percentuale.
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