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Nel terzo trimestre Premuda ha registrato una perdita netta di -9,8 milioni di euro
Ricavi base time charter in calo del -9,2%
9 novembre 2015
La società armatoriale italiana Premuda ha concluso il terzo trimestre di quest'anno con una perdita netta di -9,8 milioni di euro su ricavi base time charter per 13,9 milioni di euro rispetto ad una perdita netta di -18,7 milioni di euro su ricavi base time charter per 15,3 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2014. Il risultato operativo è stato di segno negativo per -7,3 milioni di euro rispetto ad un passivo operativo di -10,4 milioni di euro nel periodo luglio-settembre dello scorso anno.
Nei primi nove mesi del 2015 la compagnia ha totalizzato una perdita netta di -49,8 milioni di euro su ricavi base time charter per 43,8 milioni di euro rispetto ad una perdita netta di -34,1 milioni di euro su ricavi base time charter per 46,8 milioni di euro nel periodo gennaio-settembre dello scorso anno. Il risultato operativo è stato di segno negativo per -35,2 milioni di euro rispetto ad un risultato di segno negativo per -19,3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2014.
Premuda ha specificato che i risultati economici negativi del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2015 sono stati influenzati da diversi fattori, tra cui «la riduzione della flotta rispetto ai corrispondenti periodi del passato esercizio a seguito delle avvenute dismissioni di due unità tanker (Four Island e Four Bay) e lunghi periodi di sosta per avarie e lavori che hanno riguardato tre unità dry; il mercato dei noli dei carichi secchi ancora molto insoddisfacente, solo in parte limitato dalle coperture commerciali definite in passato ed ancora disponibili; la mancanza di ricavi da parte della FPSO Four Rainbow, rimasta in disarmo per i primi nove mesi dell'anno in attesa di un nuovo progetto di impiego; le svalutazioni di tre unità per le quali è già stata definita la vendita entro la fine dell'esercizio; le differenze passive di cambio, non realizzate, relative all'adeguamento ai cambi di fine periodo dei finanziamenti denominati in dollari relativi alle società del gruppo che predispongono il bilancio in euro e per le quali - in ragione della attuale situazione di default nei confronti del sistema creditizio - non si applica più l'“hedge accounting” che avrebbe fatto rilevare (come in passato, prima dell'avvio del processo di ristrutturazione dei debiti) tali poste direttamente a patrimonio netto; il peso degli interessi passivi, gravati dagli elevati spread applicati sulle ultime operazioni realizzate e dalla crescita dell'indebitamento conseguente agli investimenti effettuati negli ultimi esercizi; il peso dei costi di struttura, gravati dalle spese ad oggi sostenute a fronte del processo di ristrutturazione dell'indebitamento, tuttora non completato».
La situazione finanziaria del gruppo Premuda al 30 settembre scorso evidenzia un indebitamento finanziario netto di 349,3 milioni di euro, con disponibilità liquide pari a 13,9 milioni di euro.
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