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Rinnovato il contratto nazionale dei lavoratori portuali italiani
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti hanno espresso giudizio positivo su tutti i punti raggiunti, sia economici che normativi
15 dicembre 2015
Questa notte è stato . Lo hanno reso noto Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti che hanno sottoscritto il rinnovo con le associazioni datoriali Assoporti, Assiterminal, Fise Uniport e Assologistica. I tre sindacati hanno espresso giudizio positivo «su tutti i punti raggiunti, sia economici che normativi».
«Con il rinnovo che avrà decorrenza dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 - hanno sottolineato Filt, Fit e Uilt - è stata valorizzata la scelta sindacale di costruire un percorso che puntasse a rinnovare il contratto, in anticipo rispetto alla sua naturale scadenza del 31 dicembre 2015, in una fase delicata per il Paese sia sul piano della indispensabile ricerca di competitività qualificata che di profonda trasformazione normativa del settore portuale».
«Il rinnovo che interessa circa 20mila lavoratori - hanno spiegato le tre organizzazioni sindacali di categoria - prevede un aumento di 80 euro nel triennio, composto da 70 euro sul minimo tabellare suddivise in tre tranche (20 euro a dicembre 2016, 25 euro a luglio 2017 e 25 euro a luglio 2018) e 10 euro sotto forma di Edr (elemento distintivo retributivo) a settembre 2018. Inoltre da gennaio 2016 l'importo di 20 euro oggi erogati sotto forma di Edr verranno inglobati nel minimo tabellare. È previsto un ulteriore aumento di 21 euro annui destinati al welfare aziendale e finalizzati all'estensione delle prestazioni previste dalla polizza sanitaria integrativa».
«Per quanto riguarda l'ambito di applicazione - hanno specificato Filt, Fit e Uilt - con il rinnovo è stato confermato che a tutti i lavoratori portuali dipendenti delle imprese ex articoli 16/17/18 e delle Autorità Portuali, sia applicato un unico contratto di lavoro che resta la prima clausola sociale a contrasto di tentativi di dumping contrattuale. Inoltre per la parte normativa si registra un miglioramento di quanto previsto dal Jobs Act, riconoscendo alle organizzazioni sindacali un ruolo attivo, in tema di demansionamento, contratto di somministrazione, apprendistato, contratto a termine e lavoro a tempo parziale».
«Sono previsti - hanno precisato inoltre le tre organizzazioni sindacali - anche rimandi alla contrattazione di secondo livello in tema di conciliazione delle esigenze di cura, di vita esigenze di lavoro, di welfare contrattuale e, rispetto al tema dei lavori usuranti, un avviso comune da presentare alle istituzioni e da sottoscrivere, a seguito all'approfondimento tecnico realizzato dall'Ente bilaterale, entro il 30 giugno 2016. Entro fine marzo 2016, invece, c'è l'impegno a dare piena attuazione all'accordo interconfederale per la elezione delle RSU, mentre entro il 6 febbraio 2016 si dovrà svolgere la consultazione con le assemblee per sciogliere l'ipotesi di accordo sottoscritta».
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