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Invariato nel 2015 il numero di atti di pirateria contro le navi
Si sono verificati complessivamente 246 incidenti, uno in più rispetto all'anno precedente
3 febbraio 2016
Nell'ultimo anno il numero degli atti di pirateria contro le navi e i loro equipaggi è rimasto invariato, anche se è stata registrata una riduzione degli incidenti nelle aree più critiche. Lo ha reso noto il Piracy Reporting Centre (PRC) dell'International Maritime Bureau (IMB), organismo indipendente a cui vengono notificati gli assalti condotti contro le navi in tutto il mondo, specificando che lo scorso anno si sono verificati complessivamente 246 incidenti, uno in più rispetto al 2014.
Nel 2015 il numero di navi abbordate è salito del +11% a 203. Una nave è stata oggetto di colpi di arma da fuoco e altri 27 assalti sono stati sventati. Nel corso degli attacchi i pirati hanno ucciso un marittimo e ne hanno ferito almeno 14. Il numero dei rapimenti, con membri degli equipaggi che sono stati catturati con lo scopo di chiedere un riscatto, è raddoppiato salendo da nove nel 2014 a 19 nel 2015, rapimenti che sono stati tutti compiuti nell'ambito di cinque attacchi verificatisi al largo della Nigeria. Il numero complessivo delle navi sequestrate è invece diminuito scendendo da 21 nel 2015 a 15 nel 2015 ed è calato anche il numero di marittimi trattenuti in ostaggio sulle loro navi, passato da 442 nel 2014 a 271 nell'anno successivo.
L'IMB ha comunicato che nell'ultimo trimestre del 2015 non sono stati segnalati sequestri di navi e ha spiegato che ciò è dovuto in particolare al calo degli attacchi contro le piccole navi cisterna che si verificano presso le coste del sud-est asiatico, l'ultimo dei quali è stato compiuto nell'agosto del 2015. Il direttore dell'IMB, Pottengal Mukundan, ha lodato le decise azioni per contrastare la pirateria assunte dalle autorità indonesiane e malesi che hanno portato all'arresto e alla condanna di due bande che sequestravano petroliere. Tuttavia Mukundan ha esortato a mantenere alto il livello della vigilanza e delle misure anti-pirateria nell'area, in cui avvengono la maggior parte degli incidenti che si verificano in tutto il mondo.
L'IMB ha sottolineato che un'altra area particolarmente a rischio continua ad essere quella della Nigeria, dove non vengono neppure segnalati molti degli incidenti avvenuti, così come quella del Vietnam, dove il numero di incidenti è salito da sette nel 2014 a 27 nel 2015, incidenti rappresentati per lo più da piccoli furti commessi sulle navi ancorate nell'area, di cui ben 15 verificatisi lo scorso anno presso il solo porto di Vung Tau. In Cina sono stati registrati quattro incidenti nel mese di dicembre 2015, i primi verificatisi dopo lungo tempo. In Bangladesh è diminuito il numero di incidenti di lieve entità, che è sceso a 11 nel 2015 rispetto a 21 nell'anno precedente.
Nel 2015, infine, non sono stati registrati attacchi di pirati provenienti dalla Somalia, «Stato - ha però evidenziato Mukundan - che rimane fragile e dove la possibilità di un attacco rimane elevata. Basterà - ha rilevato il direttore dell'IMB - un solo sequestro portato a termine con successo per annullare tutto ciò che è stato fatto e rinfocolare questa attività criminale».
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