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La Spagna deferita per la seconda volta alla Corte di Giustizia UE per il mancato adeguamento delle norme sul lavoro portuale
Denuncia per violazione della sentenza dell'11 dicembre 2014
28 aprile 2016
La Commissione Europea ha reso noto di aver deciso di deferire per la seconda volta la Spagna alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per violazione di una precedente sentenza della Corte in materia di libertà di stabilimento di imprese di altri Stati dell'UE nei porti spagnoli. La sentenza, che era stata emessa a fine 2014, stabilisce che l'obbligo imposto alle imprese che operano nei porti spagnoli d'interesse generale di partecipare al capitale di una SAGEP, cioè ad una società per azioni che gestisce il lavoro portuale, viola l'articolo 49 (“Il diritto di stabilimento”) del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea ( del 12 dicembre 2014). Inoltre attualmente la legge spagnola sui porti obbliga le imprese portuali ad assumere in primo luogo personale messo a disposizione dalla SAGEP.
Le autorità spagnole hanno avuto tempo fino a febbraio 2015 per informare la Commissione UE sulle misure adottate per conformarsi alla sentenza della Corte. La Commissione UE ha spiegato che ad oggi la Spagna non ha affrontato in modo adeguato i problemi individuati dalla sentenza della Corte e che è stato quindi deciso di deferire la Spagna alla Corte di Giustizia per violazione della sentenza dell'11 dicembre 2014.
La Commissione Europea ha invitato la Spagna ad attuare al più presto le riforme necessarie per conformarsi al giudizio della Corte e ha ricordato che se ciò non avverrà la Corte può decidere di imporre sanzioni pecuniarie alla Spagna.
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