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Accordo tra Parlamento, Consiglio e Commissione UE sul regolamento che istituisce la Guardia Costiera e di Frontiera Europea
Previsto un pool minimo di 1.500 guardie di frontiera
22 giugno 2016
Il Parlamento, il Consiglio e la Commissione dell'Unione Europea hanno raggiunto un accordo, che è stato approvato nella riunione odierna dal Consiglio europeo, sulla proposta della Commissione per l'istituzione di una Guardia Costiera e di Frontiera Europea (European Border and Coast Guard - EBCG) realizzata combinando le forze di una nuova Agenzia, attraverso il potenziamento di Frontex, l'Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'UE, e di un pool di mezzi e personale.
In particolare, l'accordo raggiunto dai tre organismi istituzionali dell'UE prevede che l'Agenzia abbia un ruolo maggiore nel riportare i migranti nel loro paese di origine, ma solo a seguito dell'esecuzione di decisioni già adottate dalle autorità nazionali, disposizioni sui rimpatri che sono state ulteriormente rafforzate da ulteriori garanzie sui diritti fondamentali, mentre l'Agenzia non sarà coinvolta nei rimpatri tra i nazioni non UE.
L'intesa prevede che se uno Stato membro si oppone ad una decisione di fornire assistenza assunta dal Consiglio, gli altri Paesi dell'UE possono reintrodurre temporaneamente i controlli alle frontiere interne.
L'accordo prevede inoltre che le squadre di guardie di frontiera che faranno parte di un pool d'intervento rapido saranno dotale dell'equipaggiamento necessario creando un parco mezzi di reazione rapida che dovrà essere disponibile entro e non oltre 10 giorni dopo che il piano operativo d'intervento è stato concordato.
È stata decisa anche, per garantire una maggiore cooperazione tra l'Agenzia e gli Stati membri, l'istituzione di funzionari di collegamento incaricati di monitorare tutti gli Stati membri dell'UE con frontiere esterne e che ogni funzionario possa coprire fino a quattro Stati geograficamente vicini.
Infine l'accordo prevede che il Parlamento europeo sia tenuto informato attraverso relazioni periodiche e garantendo agli eurodeputati l'accesso alle informazioni. Anche il ruolo del Parlamento è stato rafforzato relativamente alla procedura di selezione del direttore esecutivo dell'Agenzia.
Lunedì prossimo l'accordo sarà sottoposto al voto della Commissione per le Libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento UE e, se approvato, sarà votato il prossimo mese dal Parlamento nel corso della sessione plenaria a Strasburgo.
«L'accordo sulla creazione di una Guardia Costiera e di Frontiera Europea - ha sottolineato il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker - dimostra che l'Europa è in grado di agire rapidamente e con decisione per affrontare sfide comuni Questa è un'iniziativa di cui da tempo si sentiva l'esigenza. La Commissione lo aveva evidenziato nel maggio 2014 e l'ho sottolineato durante la mia campagna elettorale: abbiamo bisogno di rafforzare Frontex in modo significativo e trasformarlo in un sistema di Guardia Costiera e di Frontiera Europea pienamente operativo. Da quando abbiamo presentato la proposta lo scorso dicembre - ha aggiunto Juncker - la Commissione ha lavorato in modo costruttivo con i nostri partner nel Parlamento europeo e nel Consiglio e vorrei ringraziare in particolare la presidenza olandese, il mio primo vicepresidente Frans Timmermans e il commissario alla Migrazione Dimitris Avramopoulos per il loro instancabile lavoro su questo importante progetto che dimostrerà al mondo che da oggi l'Europa tratta la protezione delle sue frontiere come una comune missione di solidarietà».
«Abbiamo raggiunto questo compromesso con la presidenza olandese - ha detto il capo negoziatore del Parlamento sul regolamento, Artis Pabriks - in un tempo brevissimo. Con questo regolamento abbiamo reso l'Agenzia per la Guardia Costiera e di Frontiera Europea più efficace, più efficiente e più responsabile. Una catena è forte quanto lo è il suo anello più debole, così abbiamo introdotto il concetto che la sicurezza delle frontiere esterne dell'Unione Europea è una responsabilità condivisa tra tutti gli Stati membri dell'UE».
«Abbiamo istituito un'Agenzia - ha specificato Pabriks - con maggiori poteri e responsabilità, che sarà in grado di fornire assistenza a qualsiasi Stato membro che si trova ad affrontare eccezionali pressioni migratorie o qualsiasi altra problematica alle frontiere esterne. Ci sarà - ha precisato - un pool minimo di 1.500 guardie di frontiera e un pool di attrezzature tecniche disponibili affinché possano essere impiegati dall'Agenzia in qualsiasi momento. E se uno Stato membro si rifiuta di collaborare con l'Agenzia in una misura che mette a repentaglio il funzionamento di Schengen, gli altri Stati membri avranno la possibilità di reintrodurre temporaneamente i controlli alle frontiere attraverso l'articolo 29 del codice frontiere Schengen, che è stato lievemente emendato con questo regolamento».
«Il regolamento per la Guardia Costiera e di Frontiera Europea - ha concluso Pabriks - assicurerà che le frontiere esterne dell'UE siano più sicure e meglio gestite. Questa non è una ricetta magica che può risolvere la crisi migratoria che oggi l'UE si trova ad affrontare o che può ripristinare pienamente la fiducia nella zona Schengen, ma costituisce un primo passo assolutamente necessario».
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