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Grimaldi: l'UE dovrebbe incentivare gli autotrasportatori ad utilizzare le Autostrade del Mare
Inoltre, secondo l'amministratore delegato del gruppo partenopeo, dovrebbero essere premiati gli armatori che investono in green technology. Perplessità sull'uso del GNL
27 giugno 2016
Le istituzioni europee dovrebbero incentivare gli autotrasportatori ad utilizzare le Autostrade del Mare. Lo ha sottolineato Emanuele Grimaldi, amministratore delegato del gruppo armatoriale partenopeo Grimaldi che, con una flotta di oltre 110 navi, è uno dei più grandi operatori di unità ro-ro del mondo, nel corso dei TEN-T days tenutisi il 21 e 22 giugno scorsi a Rotterdam. L'evento è stato organizzato dalla Commissione Europea in collaborazione con la presidenza olandese del Consiglio dell'UE ed ha visto la partecipazione di centinaia di esperti europei nel settore dei trasporti e della logistica.
Intervenendo al panel “Motorways of the Sea: towards a detailed implementation plan”, presieduto da Brian Simpson, coordinatore europeo per le Autostrade del Mare, Grimaldi ha affermato che «le AdM non hanno bisogno di contributi pubblici. Gli aiuti europei - ha sostenuto - dovrebbero andare direttamente agli utilizzatori dei servizi. Uno strumento utile - ha spiegato Grimaldi - potrebbe essere l'ecobonus a livello europeo da erogare ai trasportatori, una misura che ha avuto effetti benefici in Italia, primo Paese ad averlo adottato, e che elimina il rischio di distorsione della concorrenza. Inoltre l'ammontare del contributo erogato rappresenta solo una parte del beneficio monetizzato per la società generato dalla riduzione delle esternalità del trasporto».
Sul versante dell'offerta, Emanuele Grimaldi ha affermato che gli aiuti europei dovrebbero premiare quegli operatori marittimi che stanno investendo massicciamente per migliorare la propria efficienza ambientale, contribuendo così a ridurre le emissioni dell'intero sistema di trasporto europeo. «Gli aiuti - ha precisato - dovrebbero andare a quegli armatori che investono in green technology per le navi esistenti, come l'installazione degli scrubber, il reblading o la pittura siliconica applicata alla carena, azioni che riducono l'emissione di gas nocivi da parte delle navi».
Secondo Grimaldi, in futuro un altro tipo di intervento da sostenere per la riduzione delle emissioni dovrebbe essere quello della “jumboizzazione” delle navi: il loro allungamento - ha specificato - consentirà «di aumentare sensibilmente la capacità di trasporto per merci e passeggeri a parità di emissioni prodotte».
Per Grimaldi, invece, l'utilizzo del gas naturale liquido (GNL) come alternativa all'olio combustibile per alimentare i sistemi di propulsione delle navi «non è una valida soluzione», e non lo è - ha chiarito - «almeno per ora, per varie ragioni: economiche, ambientali nonché logistiche. Non è più economico dell'olio combustibile e neanche meno inquinante, essendo anche esso un carburante fossile. Inoltre - ha aggiunto - la propulsione con GNL implica casse maggiori per lo stoccaggio e quindi una riduzione della capacità di carico. Infine, non c'è da sottovalutare il problema scottante del rifornimento, in particolare nel Mediterraneo».
Emanuele Grimaldi ha concluso il suo intervento ricordando che il trasporto marittimo è la modalità di trasporto più rispettosa dell'ambiente: «mentre oltre l'80% del traffico mondiale di merci utilizza la modalità marittima - ha evidenziato - il trasporto via nave rappresenta solo il 2,2% delle emissioni totali di CO2. Eppure noi armatori operiamo in modo eticamente e socialmente responsabile e siamo, perciò, pronti a contribuire ulteriormente alla riduzione delle emissioni di gas nocivi».
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