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Bruxelles ordina alla Spagna di recuperare i fondi erogati per il centro ferroviario per l'alta velocità CEATF
Indagine sui 140,7 milioni di euro già concessi all'ADIF
25 luglio 2016
La Commissione Europea ha invitato la Spagna a recuperare gli aiuti pubblici concessi alla Administrador de Infraestructuras Ferroviarias (ADIF), la società statale che gestisce l'infrastruttura ferroviaria spagnola, per costruire un centro per la sperimentazione dell'alta velocità ferroviaria nei pressi di Malaga, in Andalusia. Secondo Bruxelles, infatti, si tratta di un aiuto di Stato che non corrisponde ad un vero e proprio obiettivo di interesse comune e, in particolare, non contribuisce a promuovere lo sviluppo sostenibile nella regione.
L'investimento complessivo per la realizzazione del centro, denominato CEATF (Centro de Ensayos de Alta Tecnología Ferroviaria), ammonta a 358,6 milioni di euro. La struttura include un circuito ferroviario sul quale i treni possono raggiungere velocità molto elevate, fino a 520 chilometri orari, e installazioni per il test, l'approvazione e lo sviluppo di materiale rotabile e di elementi infrastrutturali e sovrastrutturali. La Commissione Europa ha spiegato che, secondo i dati comunicati dalla Spagna nel settembre 2013, il finanziamento pubblico avrebbe dovuto essere erogato al gestore dell'infrastruttura ADIF che avrebbe avuto la proprietà del CEATF, mentre invece - secondo quanto appurato dall'indagine effettuata dalla Commissione - a partire dal 2011, in violazione delle norme comunitarie, la Spagna aveva già erogato 140,7 milioni di euro all'ADIF prima che la Commissione adottasse la sua decisione.
La Commissione ha precisato che l'indagine ha rivelato che il progetto non è conforme alle norme UE sugli aiuti di Stato perché non risponde a un vero e proprio obiettivo di interesse comune in quanto non sussisterebbe alcun interesse per il mercato nello sviluppo di prodotti che operano a velocità così elevate e, in mancanza della domanda di tali specifici servizi, l'utilizzo delle strutture CEATF sarebbe in pratica limitato alla prova di treni e attrezzature utilizzabili fino ad una velocità di 320-350 chilometri orari.
La Commissione ha rilevato inoltre che, nonostante il finanziamento statale, nessun investitore privato ha espresso interesse a partecipare al finanziamento né il progetto contribuisce all'obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile dell'Andalusia. Secondo Bruxelles, il progetto avrebbe quindi un impatto a breve termine con la temporanea creazione di posti di lavoro necessari per la costruzione del centro e i costi pubblici sarebbe sproporzionatamente elevati; inoltre la Spagna non è riuscita a dimostrare che i benefici del progetto sono superiori ai costi di costruzione e di esercizio del centro.
La Commissione ha concluso che, così com'è stato concepito, il progetto creerebbe una distorsione della concorrenza sovvenzionando di fatto un nuovo operatore del mercato ed ha ordinato alla Spagna di recuperare i fondi che sono già stati erogati all'ADIF.
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