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Nei primi otto mesi del 2016 il porto di Venezia ha movimentato 17,0 milioni di tonnellate di merci (+1,9%)
I crocieristi sono diminuiti del -1,5%
14 settembre 2016
Nei primi otto mesi del 2016 il traffico delle merci movimentato dal porto di Venezia è cresciuto del +1,9% essendo ammontato a 17,0 milioni di tonnellate rispetto a 16,7 milioni di tonnellate nel periodo gennaio-agosto dello scorso anno.
Nel segmento delle merci varie il traffico è stato di quasi 6,2 milioni di tonnellate, con una crescita del +4,0%. Nel solo settore dei container il traffico è stato pari a 412.282 teu (+11,3%). L'Autorità Portuale dello scalo veneziano ha reso noto che nel settore dei rotabili al porto sono approdate 189 navi ro-ro, con un +45,3% rispetto a 130 navi nei primi otto mesi del 2015.
Nel comparto delle rinfuse, i carichi secchi sono aumentati del +1,8% attestandosi a 4,8 milioni di tonnellate, mentre il volume complessivo delle rinfuse liquide è rimasto invariato essendo stato pari a 6,1 milioni di tonnellate.
Il traffico crocieristico è stato di 1,05 milioni di passeggeri, in calo del -1,5% sul periodo gennaio-agosto dello scorso anno.
Nel solo mese di agosto del 2016 il traffico delle merci è stato di 1,9 milioni di tonnellate, con una flessione del -8,1% sull'agosto 2015. Le merci varie sono aumentate del +4,6% a 656mila tonnellate, mentre rinfuse secche e liquide sono risultate in calo rispettivamente del -12,5% e del -14,3% a 479mila e 786mila tonnellate. Il traffico crocieristico è stato di 245mila passeggeri (-19,7%).
L'ente portuale veneziano ha evidenziato il forte incremento del traffico dei container che negli ultimi 12 mesi (periodo settembre 2015 - agosto 2016) ha registrato un nuovo record superando superando per la prima volta la soglia dei 600.000 teu. «Attestato su 380.000 teu nel 2008, prima della lunga crisi mondiale ed europea - ha osservato l'authority - il traffico container è sceso di poco, 370.000 teu nel 2009, per tornare ai livelli pre-crisi già alla fine dello stesso anno. Da quella data ha mostrato un incremento costante, non toccato dall'andamento della crisi, che lo ha portato al record dei 600.000 teu/anno attuale (+66% dal 2009)».
«Una crescita - ha proseguito l'ente - che è stata solo amplificata dal ritorno della linea diretta con il Far East operata da “Ocean 3” (compagnie CMA CGM, CSCL e UASC, ndr) da febbraio 2015 e dalle recenti decisioni di alcune compagnie di scalare anche su Venezia toccando così direttamente tutti i porti dell'Alto Adriatico. Una crescita in controtendenza rispetto alla crisi che - ha sottolineato l'Autorità Portuale - è la miglior prova del carattere strutturale del vantaggio competitivo che Venezia può offrire ai suoi clienti italiani ed europei: la vicinanza, la migliore d'Europa, a un mercato ricco sempre più proiettato sui mercati dell'oltre Suez asiatico ed africano, ma anche del Mediterraneo centro orientale e del Mar Nero».
«Un vantaggio competitivo - ha evidenziato ancora l'ente - che, non appena si provvederà ad eliminare il vincolo della accessibilità nautica con il sistema portuale offshore-onshore, consentirà il sicuro recupero di una buona parte di quell'1.8 milioni di teu che il Nord est perde a favore della portualità concorrente soprattutto del Mare del Nord. Un vantaggio competitivo che Venezia condivide con gli altri porti del NAPA (North Adriatic Port Association), per i quali Venezia copre i mercati nord-adriatici occidentali, mentre Trieste, Koper e Rijeka coprono i mercati nord-adriatici occidentali, che confermano una crescita strutturale stabile dal 2009 ad oggi di oltre 80 punti percentuali. La crescita di Venezia infatti - ha specificato l'authority portuale - si aggiunge (non si sostituisce) a quella registrata anche dagli altri porti del NAPA: Trieste e Ravenna, come Capodistria e Fiume, crescono anch'essi tra il 2 e il 7,5% (sui primi sei mesi del 2016) e possono quindi trarre vantaggio anche dalla crescita di Venezia, che dà così il suo contributo a rendere conveniente a navi portacontainer sempre più grandi raggiungere l'Alto Adriatico».
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