- L'Associazione Italiana Terminalisti Portuali (Assiterminal) ha ribadito la propria convinzione che per il rinnovo o la proroga delle concessioni ai terminal operator portuali l'osservanza dei principi del trattato e delle regole dell'Unione Europea non richiede di bandire gare, ma impone soltanto pubblicità e trasparenza di procedure.
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- A tal proposito il consiglio direttivo di Assiterminal ha espresso «sconcerto per la situazione che si è generata in relazione alle procedure di proroga delle concessioni per alcune imprese terminalistiche del porto di Genova». Nei giorni scorsi, infatti, il Collegio dei revisori dei conti dell'Autorità Portuale di Genova, relativamente alla procedure di rinnovo delle concessioni in scadenza a fine 2020 relative alla Terminal Contenitori Porto di Genova (SECH), Terminal San Giorgio e Spinelli, concessioni di cui il Comitato Portuale ha approvato all'unanimità la proroga ( del 6 settembre 2016), aveva evidenziato «aspetti di criticità in termini di legittimità, opportunità e merito», motivi di criticità che - secondo i revisori - non sono stati rimossi con l'approvazione da parte del Comitato Portuale, e aveva deciso di trasmettere la relativa documentazione ai ministeri vigilanti, alla Corte dei Conti, all'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) nonché, per i riflessi UE, alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento delle politiche europee.
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- «Non si comprendono - ha specificato Assiterminal - le ragioni per le quali in quel porto non si possa fruire di quanto applicato con continuità negli altri scali italiani, in linea con le regole UE, a maggior ragione considerata la procedura adottata che ha garantito importanti approfondimenti e piena pubblicizzazione preventiva alle deliberazioni assunte all'unanimità dal Comitato Portuale».
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- Assiterminal ritiene infatti «che esistano tutti i presupposti per dare attuazione a tali delibere, anche per - ha evidenziato l'associazione - non generare situazioni che con ogni evidenza incidono sul principio di libera concorrenza tra imprese».
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