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A settembre il traffico dei container movimentato dal porto di Long Beach è diminuito del -16,6%
Lo scalo accusa l'impatto della crisi della Hanjin, che nel porto americano generava un traffico pari al 12,3% del totale
13 ottobre 2016
Lo scorso mese il traffico dei container movimentato dal porto di Long Beach è diminuito del -16,6% scendendo a 547mila teu rispetto a 656mila teu movimentati nel settembre 2015. L'authority portuale dello scalo californiano ha evidenziato che il calo è stato determinato dall'effetto della crisi della compagnia di navigazione sudcoreana Hanjin Shipping, che nel porto americano generava un traffico pari al 12,3% circa dei volumi containerizzati totali. L'authority ha specificato che la contrazione è stata determinata non solo dalla riduzione degli scali delle navi della Hanjin, ma anche dall'assenza dei container della compagnia sudcoreana sulle navi operate dall'alleanza CKYHE, che è formata dalla Hanjin con le compagnie COSCO Container Lines (COSCON), Kawasaki Kisen Kaisha (“K” Line), Yang Ming Line ed Evergreen Line.
Lo scorso mese gli sbarchi e gli imbarchi di container pieni nel porto di Long Beach sono ammontati rispettivamente a 283 teu (-15,0%) e 120mila teu (-4,2%), mentre la movimentazione di contenitori vuoti si è attestata a 143mila teu (-27,2%).
Nei primi nove mesi del 2016 lo scalo portuale americano ha movimentato complessivamente oltre 5,1 milioni di teu, con una flessione del -4,6% rispetto a 5,4 milioni di teu nel periodo gennaio-settembre dello scorso anno. I container pieni allo sbarco e all'imbarco sono stati pari rispettivamente a 2,6 milioni di teu (-4,1%) e 1,2 milioni di teu (+1,1%) e i container vuoti a 1,3 milioni di teu (-9,9%).
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