- Lo scorso anno la crescita del volume complessivo del commercio estero movimentato via mare è stata del +2,1%, un tasso percentuale sensibilmente inferiore alla media storica e l'aumento più contenuto registrato dal 2009. Lo sottolinea l'ultima edizione del “Review of Maritime Transport” della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), pubblicazione che l'organismo dell'Onu ha presentato oggi e che evidenzia inoltre come, nel breve termine, le prospettive di crescita futura del trasporto marittimo appaiano incerte.
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- Il rapporto sottolinea peraltro che, se il tasso di crescita segnato lo scorso anno è risultato contenuto, nel 2015 è stato stabilito comunque il record storico del volume complessivo di merci trasportate via mare che è stato pari a 10,047 miliardi di tonnellate rispetto al precedente record registrato l'anno precedente con 9,843 miliardi di tonnellate.
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- Complessivamente lo scorso anno il trasporto marittimo ha movimentato oltre l'80% del commercio mondiale e - ha precisato l'UNCTAD - la lenta crescita dello shipping riflette la lentezza della crescita del commercio globale anche se con variazioni nei diversi comparti. In particolare, il trasporto marittimo di petrolio ha segnato la migliore performance dal 2008 (il volume totale del traffico petrolifero e di gas è salito da 2,82 miliardi di tonnellate nel 2014 a 2,95 miliardi nel 2015) grazie ai contenuti prezzi del petrolio, alla consistente offerta e ad una domanda stabile. Tuttavia - specifica il rapporto - la crescita complessiva del volume di merci trasportate via mare è risultata limitata a causa del limitato rialzo dei trasporti di merci secche, in particolare carbone e minerale di ferro (il volume delle principali materie prime - carbone, minerale di ferro, grano, fosfato, bauxite e allumina - è sceso a 2,95 miliardi di tonnellate rispetto a 2,99 miliardi nel 2014; il volume delle altre merci secche si è attestato a 2,46 miliardi di tonnellate rispetto a 2,39 miliardi nel 2014), e delle mediocri performance del trasporto marittimo containerizzato (che ha totalizzato 1,69 miliardi di tonnellate - equivalenti a 175 milioni di container da 20' - rispetto a 1,64 miliardi nel 2014).
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- Il rapporto dell'UNCTAD rileva inoltre che, a fronte di questa lenta crescita, la capacità di carico offerta dallo shipping ha continuato a crescere salendo nel 2015 del +3,5% a 1,8 miliardi di tonnellate di portata lorda (il tasso di aumento più contenuto dal 2002 - rileva il rapporto - anche se superiore alla crescita del +2,1% della domanda), con una conseguente spinta al ribasso dei noli che sono scesi a minimi record. Il documento ricorda che lo scorso settembre nel comparto del trasporto marittimo containerizzato si è verificato il più rilevante fallimento di sempre con il crack della Hanjin Shipping, che è la settima più grande compagnia del settore.
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- Il segretario generale dell'UNTAD, Mukhisa Kituyi, ha osservato che la smania delle compagnie di dotarsi di navi di capacità sempre maggiore «è alla radice dei problemi del settore». «Attualmente - ha constatato Kituy - non ci sono carichi sufficienti per riempire le navi di nuova acquisizione»
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- «Con il commercio globale che cresce a ritmo più lento dopo la crisi finanziaria - ha proseguito Kituyi - le prospettive immediate per il settore dello shipping rimangono incerte e soggette al rischio di un peggioramento». In particolare, alcuni fattori di rischio per lo shipping sono rappresentati dal calo della domanda della Cina, dal ribasso dei prezzi delle materie prime, dall'eccesso di capacità delle flotte e dalle incertezze geopolitiche in alcuni Paesi produttori di petrolio e di gas.
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- Tuttavia l'UNCTAD ha sottolineato che le prospettive a lungo termine per il trasporto marittimo rimangono positive, e ciò sopratutto grazie alla continua crescita della popolazione mondiale e alle potenziali opportunità per il commercio e i trasporti marittimi che possono essere generate da nuovi progetti infrastrutturali come l'ampliamento del canale di Panama e del canale di Suez. «Con tutte le cattive notizie nei media sullo stato del settore dei trasporti marittimi - ha evidenziato il direttore della divisione sulla tecnologia e la logistica dell'UNCTAD, Shamika N. Sirimanne - ci dimentichiamo che il commercio via mare continua a crescere, offrendo posti di lavoro e opportunità di crescita per i Paesi in via di sviluppo».
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