- Necessaria è stata la decisione di puntare su alcuni primari porti piuttosto che, come in precedenza, frazionare su numerosi scali l'offerta della portualità italiana. Lo ha sottolineato oggi al Palacrociere di Savona, in occasione della presentazione dei nuovi rimorchiatori Capo Noli e Palmaria del gruppo Scafi e della sua controllata Carmelo Noli, il neo presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, soffermandosi sulla modifica della legislazione in materia portuale con l'istituzione di 15 Autorità di Sistema Portuale (AdSP) attuata tramite la fusione di alcune delle precedenti 26 Autorità Portuali, tra cui quella tra Genova e Savona che ha condotto alla costituzione dell'AdSP del Mar Ligure Occidentale.
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- «Il mondo marittimo - ha spiegato Signorini - sta cambiando velocemente e globalmente. Questo impone una vera e propria rivoluzione copernicana. Non possiamo più nasconderci dentro un guscio e dobbiamo creare un network più allargato».
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- «Attualmente - ha rilevato Signorini - c'è sempre una maggiore concentrazione di compagnie marittime e operatori portuali che lavora attraverso un sistema di nuove alleanze internazionali. Come interlocutori abbiamo grandi gruppi che operano a livello globale. In questo scenario il rapporto del Mar Ligure occidentale con essi è precario perché oggi non è in grado di incidere sulle decisioni che si prendono troppo lontano da noi. Per questo - ha sottolineato - il sistema Italia deve puntare su alcuni grandi scali e non più su 26 come in passato. Occorre razionalizzare progetti e risorse e questo implica un efficace dialogo fra AdSP e Ministero, RFI, ANAS, imponendo di fare scelte di competitività molto ponderate. È una sfida avvincente che come AdSP del Mar Ligure Occidentale siamo pronti a cogliere per creare sviluppo».
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- «Non possiamo più rinviare le scelte da prendere - ha concordato direttore generale trasporto marittimo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Maria Pujia, presente all'incontro - e la riforma in questo senso è strategica. Abbiamo la possibilità di recuperare e di riavviare la crescita portuale con il ruolo che l'Italia merita. Eccellenze nazionali da mettere in campo per arginare l'avanzamento degli scali del Nord Africa. I traffici vengono decisi fra tre o quattro grandi gruppi armatoriali quindi dobbiamo puntare sui collegamenti intermodali, rafforzare l' ultimo miglio ed avere una visione strategica dal punto di vista logistico accelerando il passaggio delle merci».
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- Altra questione fondamentale da affrontare - ha proseguito Pujia - è quella dei controlli doganali. Un altro punto importante della riforma prevede di accentrare i controlli doganali attraverso operazioni già sperimentate in 17 scali, quali il pre-clearing, rendendo più snelle le procedure. Solo con la collaborazione di tutti i soggetti si possono centrare gli obiettivi. Il sistema dei porti liguri e dei suoi operatori sono invitati a supportare questi necessari cambiamenti. Dai dati recentemente avuti il collegamento ferroviario fra il porto di Trieste e la Bulgaria sta dando ottimi risultati. Questi sono gli impegni e la sfida da giocare, superando le vecchie logiche. La parola d'ordine è fare sistema».
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- All'incontro hanno partecipato anche il comandante del porto di Genova, ammiraglio Giovanni Pettorino, e il presidente della Camera di Commercio delle Riviere di Ponente, Luciano Pasquale. Al termine della presentazione Signorini, accompagnato da Umberto Masucci del gruppo Scafi, dal comandante della Capitaneria di Porto di Savona, Vincenzo Vitali, dal presidente della Carmelo Noli, Franco Visco, e dall'ex presidente dell'Autorità Portuale di Savona, Rino Canavese, è salito su uno dei due rimorchiatori per fare la prima visita “dal mare” dei bacini portuali di Savona e Vado.
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