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Dieci associazioni europee dello shipping invitano l'UE a fare di più per promuovere il trasporto marittimo
«C'è bisogno - sottolineano CLIA Europe, EBA, ECASBA, ECSA, EMPA, ETA, ETF, EuDA, Interferry e WSC - di una nuova strategia per lo shipping valida per il prossimo decennio, che vada al di là del 2018»
1 marzo 2017
In occasione dell'European Shipping Week, che si sta celebrando a Bruxelles, oggi dieci primarie organizzazioni dell'industria marittima europea hanno reso pubblica una dichiarazione congiunta in cui hanno sintetizzato proposte e osservazioni sulla politica europea per il trasporto marittimo alla luce della revisione intermedia della Strategia per i trasporti marittimi dell'Unione Europea 2009-2018 ad opera della Commissione Europea.
Nella loro dichiarazione le associazioni Cruise Lines International Association - Europe (CLIA Europe), European Boatmen's Association (EBA), European Community Association of Shipbrokers and Agents (ECASBA), European Community Shipowners' Associations (ECSA), European Maritime Pilots' Association (EMPA), European Tugowners Association (ETA), European Transport Workers' Federation (ETF), European Dredging Association (EuDA), Interferry e World Shipping Council (WSC) hanno precisato che il settore da loro rappresentato condivide l'enfasi posta dalla Commissione Europea sulla necessità di un miglioramento della normativa sul trasporto marittimo.
«A questo proposito - hanno sottolineato le dieci associazioni - assoluta priorità deve essere rivolta ad una revisione sostanziale della direttiva dell'Unione Europea relativa alle formalità di dichiarazione (direttiva n. 65 del 20 ottobre 2010 sulle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo o in partenza dai porti dell'UE, ndr). La revisione - hanno rilevato CLIA Europe, EBA, ECASBA, ECSA, EMPA, ETA, ETF, EuDA, Interferry e WSC - dovrebbe portare ad una vera e propria situazione di “sportello unico” europeo per le compagnie di navigazione, che garantisca pienamente il principio di una “singola dichiarazione” e che condivida con i governi e con tutte le autorità competenti tutti i dati necessari sul trasporto e sulle merci. Ciò - hanno evidenziato le associazioni - dovrebbe determinare una riduzione degli oneri amministrativi per gli equipaggi delle navi, per le compagnie di navigazione e per gli agenti delle navi».
«Sono tuttavia necessarie - hanno precisato CLIA Europe, EBA, ECASBA, ECSA, EMPA, ETA, ETF, EuDA, Interferry e WSC - ulteriori semplificazioni delle procedure e dei requisiti affinché il trasporto marittimo sia posto su basi di parità con le modalità di trasporto terrestri che già beneficiano di un mercato unico. Il commercio e l'economia europea - hanno osservato le associazioni - hanno bisogno che il trasporto marittimo disponga di un vero e proprio Spazio Marittimo senza frontiere in grado procurare reali benefici ambientali e di logistici».
«Questo - prosegue il documento - è uno dei motivi per cui l'industria europea dello shipping invita le istituzioni dell'UE e gli Stati membri ad andare oltre una verifica dell'idoneità della legislazione vigente. C'è bisogno di una nuova strategia per lo shipping valida per il prossimo decennio, che vada al di là del 2018. L'iniziativa della presidenza maltese dell'UE di adottare una dichiarazione ministeriale sulla politica per il trasporto marittimo - hanno concordato CLIA Europe, EBA, ECASBA, ECSA, EMPA, ETA, ETF, EuDA, Interferry e WSC - rappresenta dunque un primo passo positivo. Speriamo che le presidenze successive proseguano su questa strada».
Inoltre, per le dieci associazioni europee dello shipping , «la futura strategia per il trasporto marittimo dell'UE dovrebbe essere ambiziosa e mirare a promuovere l'Europa come leader a livello mondiale e come regione qualitativamente favorevole agli investimenti dello shipping. Ciò richiede investimenti in uno contesto attrattivo per le aziende, una forza lavoro europea altamente qualificata, una coerente implementazione degli standard ambientali e di sicurezza internazionali nonché politiche che siano veramente appropriate e volte ad agevolare gli scambi commerciali. La strategia dovrebbe porre saldamente lo shipping, nel suo insieme, al cuore del cluster marittimo».
Per CLIA Europe, EBA, ECASBA, ECSA, EMPA, ETA, ETF, EuDA, Interferry e WSC, inoltre, «la futura strategia per il trasporto marittimo dell'UE dovrebbe in particolare svolgere un ruolo guida nell'assistere l'industria dello shipping ad affrontare le sfide globali. Di fronte alla crescente incertezza politica in tutto il mondo, l'UE dovrebbe affermare il suo ruolo di paladino mondiale del commercio libero ed equo. Inoltre dovrebbe aiutare l'International Maritime Organization a definire una strategia globale per assicurare che il settore dei trasporti marittimi rispetti i propri impegni sul clima in modo ambientalmente, socialmente ed economicamente sostenibile».
Le associazioni CLIA Europe, EBA, ECASBA, ECSA, EMPA, ETA, ETF, EuDA, Interferry e WSC hanno quindi confermato il loro «assoluto pieno impegno nel corso del prossimo anno a definire la strategia per il trasporto marittimo dell'UE 2019-2028 e - hanno specificato - siamo pronti a lavorare con la Commissione Europea, con il Parlamento europeo e gli Stati membri per rendere la sua attuazione un grande successo».
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