- CNA-Fita ha reso noto che alla fine della scorsa settimana sarebbe stato raggiunto un accordo per l'acquisizione delle attività di trasporto e di logistica della emiliana Artoni da parte della Fercam, operazione che un mese fa si era arenata ( del 15 febbraio 2017). L'associazione dell'autotrasporto ha specificato che si tratterebbe però di un'acquisizione parziale.
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- Si tratta - ha affermato la presidente nazionale CNA-Fita, Cinzia Franchini - di «una nuova sintesi al ribasso tra il gruppo Artoni e l'azienda bolzanina Fercam. L'accordo tra i due gruppi dell'autotrasporto e della logistica - ha anticipato Franchini - sarebbe giunto due giorni fa, all'indomani dell'incontro a Roma al Ministero dello Sviluppo economico e dell'incontro tenutosi a Bologna, presso la Regione Emilia-Romagna, l'8 marzo tra sindacati e associazioni di categoria e l'assessore Palma Costi. A quanto pare - ha precisato Franchini - l'intesa negoziale prevede che Fercam acquisisca solo 13 filiali, le più piccole, avendo già ereditato i principali clienti di Artoni. In questo modo - ha denunciato la rappresentante di CNA-Fita - chi resta stritolato da questa possibile intesa tra colossi sono i fornitori: si dimentica l'indotto e si mettono in ginocchio diverse centinaia di piccoli e medi imprenditori».
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- In vista dello specifico incontro che si terrà domani al Ministero dello Sviluppo economico, Franchini ha sottolineato che «l'accordo non sana affatto i problemi legati alla crisi del gruppo Artoni e al passo indietro del gruppo Fercam di Bolzano. Ad andare in crisi - ha osservato - è un intero comparto: parliamo di oltre ai 560 dipendenti assunti e di circa 2.500 lavoratori autonomi, artigiani, indiretti molti dei quali prestano servizio in aziende, emiliane e non solo, associate alla Fita e che da mesi attendono i pagamenti dovuti. Molti artigiani dell'autotrasporto sono esposti anche per centinaia di migliaia di euro col gruppo Artoni e hanno continuato a lavorare sicuri della risoluzione dei problemi economici con l'acquisizione da parte di Fercam, avendo avuto garanzie sulla continuità aziendale».
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- «Se confermato - ha concluso la presidente nazionale CNA-Fita - questo accordo su appena 13 filiali non risolve dunque il problema. Le banche non accettano più proroghe e le aziende rischiano la chiusura: parliamo di diverse centinaia di imprenditori. Mi aspetto che martedì, al tavolo al Mi.SE a Roma, venga affrontato quello che è un vero e proprio dramma e chiediamo ancora una volta di essere invitati al tavolo per rappresentare le problematiche di un intero comparto, quello degli imprenditori dell'autotrasporto».
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- Intanto, a conclusione dell'incontro che si è tenuto mercoledì a Bologna tra Regione Emilia, associazioni di impresa dell'Emilia-Romagna, CNA, Legacoop, sindacati regionali di Cgil, Cisl e Uil della categoria dei Trasporti per fare il punto sulla crisi dell'azienda di logistica del gruppo Artoni, è stata evidenziata la necessità di mettere in campo, con rapidità, ammortizzatori sociali straordinari per crisi per i dipendenti dell'Artoni e di quelle mono-committenti a essa collegata, ma anche ammortizzatori in deroga per i lavoratori dell'indotto. Al termine è stato sottoscritto un verbale che sintetizza la posizione del territorio emiliano-romagnolo da portare al tavolo nazionale a Roma che si riunirà domani. «Nello specifico - si legge nel verbale - le parti hanno individuato nella Cigs lo strumento attivabile per i lavoratori dipendenti diretti di Artoni e delle aziende mono-committenti della stessa; nella Cigs o nella Cig in deroga quello attivabile per i lavoratori dipendenti di aziende non mono-committenti di Artoni». È stata espressa anche preoccupazione per la forte esposizione finanziaria delle imprese dell'intera filiera che operano a favore del gruppo Artoni, situazione che potrebbe farle implodere.
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