- Il gruppo industriale e navalmeccanico giapponese Kawasaki Heavy Industries (KHI) ha annunciato un deciso ridimensionamento delle proprie attività in Giappone nel segmento della cantieristica navale con il trasferimento in Cina di capacità produttiva nel settore delle navi mercantili.
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- Il piano del gruppo prevede una riduzione dei beni (cespiti e magazzino) del segmento d'attività Ship & Offshore Structure tramite il ridimensionamento del 30% delle attività nazionali di costruzione navale, con la concentrazione di queste operazioni nel cantiere navale di Sakaide (l'altro principale stabilimento navalmeccanico del gruppo in Giappone è a Kobe). Nel periodo necessario per attuare questa riorganizzazione, che è stata avviata con effetto immediato, tutta la capacità di costruzione navale del gruppo sarà impiegata intanto per completare le navi che sono già state ordinate a KHI.
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- Specificando che, analizzando il mercato delle costruzioni navali, il team di lavoro incaricato di effettuare un esame approfondito della divisione Ship & Offshore Structure ha valutato che se da un lato il comparto dello shipping soffre tuttora di un problema di eccesso di capacità di non immediata soluzione, dall'altro ci sono opportunità offerte dalla crescita della domanda di navi per il trasporto di gas naturale liquefatto e di gas di petrolio liquefatto e che altre opportunità sono offerte anche dalle nuove norme di carattere ambientale che hanno un impatto sul settore navale, Kawasaki Heavy Industries ha spiegato che ciò ha indotto a decidere di concentrare l'attività del cantiere di Sakaide sulle tecnologhe legate al gas e su quelle per la riduzione dell'impatto ambientale delle navi nonché di limitare l'accettazione degli ordinativi focalizzandosi sulle commesse per navi gassiere (LNG, LPG, navi con propulsione dual fuel, navi alimentate a gas, ecc.).
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- Inoltre il piano della KHI per il segmento navalmeccanico prevede anche un miglioramento dei risultati economici della divisione grazie all'incremento dell'attività e della cooperazione delle partecipate cinesi Dalian COSCO KHI Ship Engineering Co. (DACKS) e Nantong COSCO KHI Ship Engineering Co. (NACKS), joint venture che il gruppo giapponese - che ne detiene rispettivamente il 49% e il 50% del capitale - ha costituito con il gruppo armatoriale cinese COSCO Shipping.
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- La riduzione dell'attività navalmeccanica in Giappone verrà attuata anche con la riduzione della capacità del cantiere di Sakaide, con l'utilizzo di un solo bacino di carenaggio anziché due, mentre nuovi investimenti verranno realizzati in Cina, dove il cantiere della DACKS sarà dotato di un secondo bacino di carenaggio. Inoltre addetti del cantiere di Sakaide verranno inviati in Cina per formare il personale della NACKS e della DACKS e verranno attivate sinergie nelle attività di costruzione navale tra il cantiere giapponese e i due stabilimenti cinesi, con questi ultimi che - ad esempio - realizzeranno i blocchi degli scafi delle navi che saranno costruite a Sakaide.
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- Il gruppo giapponese prevede che queste ed altre misure consentiranno di incrementare la remunerazione del capitale investito nel segmento delle attività navalmeccaniche, con un ROIC (Return on Invested Capital) ante imposte che nell'anno fiscale 2020 si prevede risulterà superiore almeno del +8%.
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