- Oggi a Roma la Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo (Confcommercio) e Assocostieri, l'associazione delle aziende che operano nel campo della logistica energetica, hanno fatto il punto sulla riforma della governance dei porti italiani varata la scorsa estate dal governo. Nel corso dello specifico workshop dal titolo “L'Economia va in porto”, che hanno organizzato con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il supporto di Edison, Sodeco e OLT Offshore LNG Toscana, è stato evidenziato che, anche se restano ancora passi importanti da compiere, la macchina operativa sta procedendo, le nomine dei presidenti delle Autorità di Sistema Portuale sono quasi completate, si sta lavorando a quelle per i Comitati di gestione, dei segretari e dei tavoli di partenariato della risorsa mare, così come a breve è attesa l'entrata in funzione della Conferenza nazionale di coordinamento.
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- Al di là dell'ambito della riorganizzazione della gestione e amministrazione dei porti, il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture, Simona Vicari, ha osservato che tra i nodi indispensabili alla piena realizzazione della riforma ci sono anche il rafforzamento dei collegamenti ferroviari, l'incremento dell'efficienza degli scali in una strategia di multiporto e l'abbandono di vecchie logiche individualistiche: «in un mercato globalizzato dello shipping - ha rilevato - non ha più senso ragionare per singoli porti. Con questi obiettivi la mappa della riforma è già disegnata».
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- Enrico Maria Puja, direttore della Vigilanza trasporto marittimo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha sottolineato che «la riforma è stata fondamentale per lo sviluppo strategico e per il rilancio della portualità. Ora - ha aggiunto - i porti devono fare sistema e cogliere le sfide che abbiamo davanti. Penso in particolare alla realizzazione delle infrastrutture energetiche e al connesso utilizzo dei nuovi carburanti come il GNL, decisivo per l'abbattimento delle emissioni nel trasporto marittimo. Sono certo che l'Italia abbia tutte le capacità per raggiungere gli obiettivi del 2025. Ora dobbiamo passare a una fase operativa iniziando a muoverci concretamente».
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- A proposito di gas naturale liquefatto, Gilberto Dialuce del Dipartimento dell'Energia del Ministero dello Sviluppo economico ha spiegato che il dicastero «sta lavorando all'autorizzazione per l'entrata in funzione di infrastrutture strategiche per l'utilizzo del gas naturale liquefatto in quanto combustibile alternativo necessario per lo sviluppo del nostro Paese anche alla luce delle prime scadenze previste per gli investimenti da realizzare nel settore del GNL a partire dal 2025 con conseguente ammodernamento della flotta».
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- Marika Venturi, presidente di Assocostieri,, ha affermato che «la soluzione di molti problemi di un settore così vitale come quello energetico è nelle nostre mani. Molti - ha evidenziato - possono essere risolti con la nostra determinazione, di pari passo con la riforma dei porti».
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- Il vice presidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, ha specificato che le aziende si aspettano molto da questa riforma: «se gli scali non sono collegati, se non si fa sistema, - ha osservato - tutto si ferma».
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- I rappresentanti di Assocostieri e Confcommercio hanno precisato che, se il completamento della riforma dei porti è in cima alle priorità indicate dall'associazione e dalla confederazione, anche altre azioni sono indispensabili e riguardano un coerente disegno d'attuazione del Piano nazionale strategico della portualità e della logistica (ultimo miglio ferroviario, waterfront, digitalizzazione), la realizzazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo dei combustibili alternativi, un pacchetto di misure specifiche per il trasporto marittimo a corto raggio e la realizzazione di una cabina di regia nazionale per la promozione della ‘blue economy' partecipata dai principali stakeholders.
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