- Ieri l'associazione dei terminalisti portuali spagnoli ANESCO ha inviato ai sindacati una nuova proposta relativa alle trattative sul contratto collettivo nazionale dei lavoratori portuali, proposta che è stata prontamente respinta dalle organizzazioni sindacali.
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- Nel suo documento l'Asociación Nacional de Empresas Estibadoras y Consignatarias de Buques (ANESCO) ha evidenziato la necessità di negoziare un nuovo accordo quadro settoriale nazionale per adattare il contratto collettivo vigente al nuovo scenario giuridico determinatosi a seguito dell'entrata in vigore del regio decreto legge 8/2017 sul lavoro portuale in conformità con la sentenza dell'11 dicembre 2014 della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, avversa alla Spagna, per violazione di una sua precedente sentenza in materia di libertà di stabilimento di imprese di altri Stati dell'UE nei porti spagnoli.
- L'associazione dei terminalisti ha proposto che tali negoziazioni avvengano sulla base di un calendario e di un'agenda di incontri concordati nel corso di un periodo in cui le parti, al fine di facilitare il dialogo, si impegnano a garantire la stabilità dell'attività sulle banchine, ovvero i sindacati dovrebbero revocare gli scioperi annunciati e impegnarsi a non proclamarne altri, mentre ANESCO si impegnerebbe a raccomandare ai propri associati a non effettuare alcuna modifica alle attività durante il periodo delle trattative. ANESCO ha prospettato una serie di sei incontri negoziali nel corso di un periodo compreso tra oggi e il 6 ottobre, data - quest'ultima - entro cui dovrebbero essere apposte le firme sul nuovo contratto collettivo nazionale per il settore del lavoro portuale.
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- La proposta dell'ANESCO prevede che, definiti calendario e agenda degli incontri, le due parti affidino lo svolgimento delle trattative a proprie delegazioni costituite al massimo da quattro persone e che i negoziati si debbano concludere con la firma di un accordo onnicomprensivo che includa tutti i temi trattati e concordati qualunque intesa sia già stata raggiunta nelle fasi precedenti degli incontri tra i rappresentanti degli imprenditori e dei sindacati.
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- Più specificamente, il documento inviato dall'ANESCO alle organizzazioni sindacali prevede tra l'altro che corrisponda alle imprese terminaliste, in qualità di datori di lavoro, la gestione, l'organizzazione e il controllo delle attività lavorative dei lavoratori portuali e che la medesima facoltà corrisponda alle imprese nel caso che le attività si svolgano tramite i Centros Portuarios de Empleo (CPE) o le Sociedades Anónimas de Gestión de Estibadores Portuarios (SAGEP) o tramite le Empresas de Trabajo Temporal (ETT).
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- Inoltre la proposta dell'ANESCO prevede che le parti concordino una riduzione del 10% della retribuzione dei lavoratori interessati dall'accordo settoriale nazionale e che, nel caso un'impresa azionista di una SAGEP intenda uscire da questa senza che la sua partecipazione venga interamente assunta da un altro azionista, i lavoratori che a partire dal 13 maggio 2017 avevano un contratto di lavoro con una SAGEP possano decidere di essere assunti dall'impresa che ha optato per uscire dalla SAGEP. Relativamente alla procedura di selezione e assunzione del personale, il documento prevede che corrisponda esclusivamente alle imprese terminaliste, alle SAGEP, ai CPE o alle ETT che intendono assumere nuovi lavoratori nel proprio organico determinare il numero di posizioni offerte, i criteri per la selezione e la decisione di assunzione.
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- I sindacati Confederación General del Trabajo (CGT), Confederación Intersindical Galega (CIG), Coordinadora Estatal de Trabajadores del Mar e Unión General de Trabajadores (UGT) hanno replicato che la proposta dei datori di lavoro, che hanno impiegato mesi per redigerla, non include neppure la garanzia della piena occupazione e non apporta alcuna novità rispetto a temi già bocciati nel corso delle precedenti trattative.
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- «Una volta di più - hanno denunciato le organizzazioni sindacali - l'immobilismo della parte datoriale, l'ANESCO, ha impedito qualsiasi riavvicinamento tra le posizioni dei datori di lavoro e dei lavoratori portuali». Pertanto, secondo i sindacati, la proposta «non può che essere interpretata come una mancanza di interesse a raggiungere un accordo da parte dell'ANESCO, che ogni volta blocca qualsiasi possibilità di avvicinamento delle posizioni».
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- CGT, CIG, Coordinadora e UGT hanno rimarcato che la posizione e gli interessi dell'ANESCO non corrispondono a quelli della totalità delle altre imprese: «a fronte di tale situazione - hanno sottolineato i sindacati - i grandi gruppi imprenditoriali che operano in Spagna hanno preso le distanze dalla posizione ufficiale dell'NESCO, che è governata da un gruppo di aziende che non rappresenta l'opinione generale».
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- I sindacati hanno quindi confermato che le manifestazioni di protesta proseguiranno come da programmi, ma hanno specificato che gli scioperi non colpiranno quelle aziende che si sono impegnate a garantire i diritti dei lavoratori e che hanno manifestato una reale intenzione di condurre trattative.
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